Negli ultimi giorni si è parlato molto della possibilità di vedere estesi i divieti al fumo anche in numerosi luoghi all’aperto. Il cantautore Gino Paoli è intervenuto per esprimere la sua parola da fumatore e si dichiara pronto a fondare il partito dei tabagisti.
Paoli ha parlato a La Stampa, specificando: “Le leggi scattano quando manca l’educazione e io sono pronto a fondare il partito dei tabagisti. Fonderò un partito e visto che in Italia ci sono 12 milioni di fumatori vincerei bene. Poi cercherei di evitare imposizioni sul dove e quando fumare. Un tempo, specie fra le persone, si chiedeva il permesso della serie “scusi, do fastidio?”. Se la risposta era no mica ti mettevi a farti gli affari tuoi nella carrozza di un treno”.
Gino Paoli poi commenta anche la solita diatriba su quanto possa far male fumare: “A 88 anni mi trovo nelle stesse condizioni di chi non fuma. Gente che conoscevo faceva una vita sana e se n’è andata. Tragga le sue deduzioni. La sigaretta per me è un’abitudine, una dipendenza, ma anche una specie di amico a cui chiedi di aiutarti. A un certo punto avevo anche smesso. Poi in un corridoio di un ospedale, dopo l’ictus che aveva avuto mio padre, ho ricominciato. Ero talmente depresso e l’unica cosa che mi è venuta da fare è stata quella. Alla mia età devo anche ammettere che con quello che ho fumato ho avuto molto più che fortuna. Non fumo quasi più, se non la sigaretta elettronica”.