Ryan Murphy, showrunner di Dahmer, ha rivelato di aver contattato le famiglie di venti vittime del serial killer nel corso degli ultimi tre anni. Nessuna di loro, però, avrebbe dato risposta al suo team. Ryan Murphy ha dichiarato durante un evento al DGA Theatre di Los Angeles: “È qualcosa che abbiamo studiato per molto tempo. E noi, nel corso dei tre, tre anni e mezzo in cui l’abbiamo scritto, abbiamo contattato circa venti famiglie e amici delle vittime cercando di ottenere input, cercando di parlare con le persone e non una sola persona ci ha risposto in quel processo”.
Ryan Murphy ha proseguito: “Quindi ci siamo affidati molto al nostro incredibile gruppo di ricercatori che… non so nemmeno come abbiano fatto a trovare molte di queste cose. Ma per noi è stato uno sforzo dalla sera alla mattina per cercare di scoprire la verità su queste persone”. Come riportato da The Hollywood Reporter: “Una cosa di cui abbiamo parlato molto durante la realizzazione del progetto è che non eravamo tanto interessati a Jeffrey Dahmer come persona, ma a ciò che lo ha reso il mostro che è diventato. Ne abbiamo parlato molto. Si tratta davvero del privilegio dei bianchi. Si tratta di razzismo sistemico. Si tratta di omofobia”.
“Vogliamo davvero che sia una celebrazione delle vittime”, ha aggiunto Paris Barclay, regista di due episodi. “Quando Tony scrive ‘Non sparirò’ sull’ultimo biglietto, è proprio questo il senso dello show. Si tratta di assicurarsi che queste persone non vengano cancellate dalla storia e che abbiano un posto e che siano riconosciute, che siano state importanti e che abbiano vissuto vite piene. Venivano da posti diversi, ma erano persone vere”. E ha continuato: “Non erano solo numeri. Non erano solo immagini su cartelloni e pali del telefono. Erano persone reali con famiglie amorevoli, che respiravano, vivevano, speravano. È di questo che volevamo che si trattasse”.
La serie Netflix (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer) ha battuto ogni record sulla piattaforma. Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer è diventata la seconda serie più vista di sempre in inglese su Netflix ma si è attirata un notevole numero di critiche. Ad esempio, la figlia di una vittima di Dahmer ha accusato lo show di averle tolto il sonno e ha dichiarato: “Quando dicono che lo stanno facendo ‘rispettando le vittime’ o ‘onorando la dignità delle famiglie’, in realtà nessuno li contatta. Ricreare la scena in cui mia cugina ha avuto un crollo emotivo in tribunale di fronte all’uomo che ha torturato e ucciso suo fratello è folle”.