Supersex ha terminato il periodo di produzione. Matteo Rovere ha ufficializzato la fine delle riprese della serie Netflix con Alessandro Borghi nei panni di Rocco Siffredi. Lo show è interpretato anche da Jasmine Trinca e Adriano Giannini, e sarà distribuito dal colosso dello streaming nel corso del 2023.
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La fotografia di fine riprese ritrae Matteo Rovere, Alessandro Borghi, Rocco Siffredi e Saul Nanni. La caption recita: “E da Parigi direi che è tutto… That’s a wrap on Supersex!”. Prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per Groenlandia, società del gruppo Banijay, la serie Supersex è liberamente tratta dalla vera vita di Rocco Siffredi e dalle sue dirette testimonianze. Come riporta la descrizione ufficiale condivisa da Netflix, al centro di Supersex troveremo “aspetti inediti della pornostar, un racconto profondo che attraversa la sua vita fin dall’infanzia. La sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l’amore, il punto di partenza e il contesto che lo ha portato ad intraprendere la sua strada nella pornografia“.
A proposito dello show, Francesca Manieri (la sceneggiatrice) ha dichiarato: “Supersex è la storia di un uomo che ci mette 7 puntate e 350 minuti a dire ti amo, ad accettare che il demone che ha in corpo sia conciliabile con l’amore. Per farlo deve mettere a nudo l’unica parte di lui che non abbiamo mai visto: la sua anima. Supersex parla di oggi, Supersex parla di noi. Cosa vuol dire essere maschi? Siamo ancora capaci di conciliare la sessualità e l’affettività? Queste le domande che come un caleidoscopio si aprono davanti a noi mentre ci immergiamo nella sua incredibile vita fino a perdere il fiato”.
Immancabile il commento di Rocco Siffredi, che ha affermato: “Credo che ci sia un punto importante da chiarire: questa storia bellissima è ispirata alla mia vita ma non è la mia vita. Tutto quello che vedrete in Supersex parte da me, ma poi la sceneggiatrice ha messo molto del suo. È normale, ma per coerenza e rispetto dei miei fan, che sono tanti e che mi seguono da oltre 30 anni, devo dire che manca una parte fondamentale di me e lo specifico per amore di verità. Manieri ha fatto bene il suo lavoro ma doveva essere più chiara, nella sinossi della serie e nelle dichiarazioni, che non volevamo dare spazio a Siffredi il grande stallone italiano ma che interessava di più concentrarsi sul lato umano”.