Il finale del film Il prezzo dell’arte è caratterizzato da un colpo di scena che svela una complessa rete di inganni e vendette. Si scopre che il traduttore Alex Goodman, apparentemente uno dei meno sospetti, è l’artefice dell’intero piano. Alex aveva orchestrato la fuga di notizie come vendetta contro Angstrom, che anni prima aveva plagiato il romanzo di suo padre, spingendolo al suicidio. Alex rivela di aver manipolato tutti gli altri traduttori e di essere il vero autore delle pagine trapelate.
Nel film, Eric Angstrom, il dispotico editore di un libro molto atteso, rinchiude nove traduttori in un bunker isolato per tradurre il romanzo senza rischio di fughe di notizie. Tuttavia, le prime dieci pagine vengono misteriosamente diffuse online, e Angstrom scatena una caccia spietata per scoprire chi sia il responsabile. Nel finale, Alex riesce a ottenere giustizia vendendo i diritti del romanzo originale di suo padre e distruggendo la reputazione di Angstrom, lasciando il pubblico a riflettere sulla sottile linea tra arte, potere e moralità.
Il prezzo dell’arte (Les Traducteurs), diretto da Régis Roinsard e uscito nel 2019, è un thriller che si muove tra il mondo editoriale e il crimine. La storia è ispirata alle vere misure di sicurezza adottate nel settore per prevenire fughe di notizie di romanzi attesi, come accadde con i libri della serie Millennium di Stieg Larsson.
Eric Angstrom (interpretato da Lambert Wilson) è un editore spietato che ha investito enormemente sul successo del terzo volume di una trilogia bestseller, Daedalus. Per evitare fughe di notizie, rinchiude nove traduttori di diverse nazionalità in un bunker isolato senza accesso al mondo esterno. Nonostante queste precauzioni, le prime dieci pagine del libro vengono diffuse online, seguite da una richiesta di riscatto anonima. Angstrom perde il controllo, trasformando la situazione in una guerra psicologica in cui ognuno dei traduttori diventa sospettato.