Titolo episodio: Lotto 36 La serie: Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities (id.) del 2022. Regia di: Guillermo Navarro Cast: Tim Blake Nelson, Sebastian Roché, Elpidia Carrillo,
Genere: horror Durata 46 minuti. Dove lo abbiamo visto: in anteprima stampa, in lingua originale.
Trama: Un uomo deve ripagare i propri debiti. Acquista un magazzino, il lotto 36, colmo di oggetti strani e misteriosi, che lo catapulteranno in una situazione inaspettata.
Chiudete le porte, ma tenete aperti gli occhi e la mente. È questo che la serie antologica di Netflix targata Guillermo del Toro ci consiglia di fare, per meglio approcciarci a 8 episodi, ognuno con la sua storia e i suoi protagonisti, i suoi misteri e i suoi colpi di scena, ricchi di orrore e fascino. Prendendo a piene mani dalla struttura di serie tv cult come Ai Confini della Realtà, anche il Cabinet of Curiosities si prefigge di appassionare gli spettatori della piattaforma streaming per dar loro una spaventosa storia della buonanotte. Anzi due.
La distribuzione della serie stessa è particolare, soprattutto per il modello Netflix: due episodi autoconclusivi al giorno legati solamente da una tematica comune, di durata variabile (il più breve dura meno di 40 minuti, ma la maggior parte supera l’ora), per quattro giorni. Un modo per celebrare l’arrivo della notte delle streghe in compagnia di diverse visioni d’autore. Sì, perché la serie prodotta da del Toro si avvale di otto registi conosciuti all’interno del genere, ognuno con un proprio stile riconoscibile, scelto appositamente per mettere in scena nel migliore dei modi i racconti che vanno narrati.
In questa nostra recensione del primo episodio di Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities, dal titolo Lotto 36, vedremo come la serie Netflix si presenta a noi spettatori, con un primo racconto che assomiglia a un biglietto da visita per l’intera operazione: basterà per farci innamorare del progetto?
La trama: i segreti di un magazzino
È il 1991 ed è appena scoppiata la Guerra del Golfo. Un anziano signore, mentre prosegue per l’ennesima giornata la sua routine di pasti pronti e televisione, muore a causa di un infarto. Il suo magazzino, il lotto 36 del titolo, viene messo all’asta e comprato da Nick Appleton (Tim Blake Nelson), un uomo veterano del Vietnam, poco incline ad ascoltare il prossimo, con una rabbia razzista non troppo repressa, e con un grande problema di debiti. Nick compra magazzini e rivende gli oggetti di valore che trova al suo interno, ma ora il tempo per ripagare il suo aguzzino sta scadendo. Il lotto 36 deve assolutamente contenere oggetti di valore. E, che lo voglia o no, Nick li troverà.
Questi oggetti, però, porteranno il nostro protagonista a vivere una situazione inaspettata, che nemmeno il suo cinico sarcasmo può affrontare. Come se non bastasse, vecchi video di sorveglianza mostrano il vecchio proprietario del magazzino compiere strane azioni prima di entrare.
Lasciatevi sorprendere
Sin dalle prime sequenze, in cui è lo stesso del Toro a presentare il progetto e il tema dell’episodio, la richiesta rivolta allo spettatore è solo una: lasciatevi abbindolare dalla storia, dal mistero e dalle sorprese che questa ha in serbo per voi. Appare naturale che Cabinet of Curiosities voglia puntare tutto su un elemento necessario e spesso messo in secondo piano, ovvero la curiosità dello spettatore. Non c’è bisogno di conoscere il passato di ogni personaggio che compare (anche perché, con 40 minuti a disposizione, i personaggi sono poco numerosi e bidimensionali, supportando dei ruoli e non delle identità), non servono sottotrame né eccessive complicazioni: la storia di Lotto 36 è semplice e diretta, procede grazie alla volontà di titillare la giusta dose di mistero, consapevole che lo spettatore vorrà sapere quale colpo di scena chiuderà il tutto prima dei titoli di coda.
La curiosità è abbastanza?
E forse, proprio questa grande fiducia nei riguardi del proprio pubblico è sin troppo ben riposta. Lotto 36 non brilla particolarmente per originalità, né messa in scena. Il lavoro di Guillermo Navarro dietro la macchina da presa raggiunge la sufficienza, ma non presenta grosse intuizioni limitandosi a replicare alcune formule ben consolidate. La storia costruisce quello che potremmo definire un buon castello di carte, dove l’atmosfera gotica e misteriosa vince sugli eventi. Persino la risoluzione, per quanto coerente con l’intento anche politico sottinteso nel racconto (non troppo evidenziato, va detto) non regala quel brivido aggiuntivo che dovrebbe essere ossigeno puro in un’operazione di questo tipo. Perché di storie simili ne abbiamo viste e ne vediamo continuamente, e anche se possiamo limitarci a essere curiosi, ci vuole molto di più per pretendere la nostra totale attenzione.
La recensione in breve
Il primo episodio della serie antologica Guillermo del Toro's Cabinet of Curiosities su Netflix dal titolo Lotto 36 è un inizio che convince a metà: funziona l'atmosfera da horror gotico, misteriosa e capace di incuriosire lo spettatore nel corso dei suoi 40 minuti, ma risulta poco creativo, lasciando lo spettatore incuriosito ma poco colpito.
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