Il produttore e regista Michael Bay è stato accusato di aver ucciso un piccione sul set di 6 Underground, film girato in Italia nel 2018. Secondo quanto riportato da The Wrap, l’esemplare di uccello sarebbe morto sul set del film Netflix, durante le riprese a Roma, ucciso da un carrello di scena. Un incidente, a quanto pare, ripreso da una persona anonima.
Michael Bay ha risposto a queste accuse, dicendo di essere un amante degli animali e di non aver ucciso nessun animale presente sul set: “Sono un noto amante degli animali e un grande attivista della causa. Nessun animale coinvolto nella produzione è stato ferito o danneggiato. Neanche in altre produzioni a cui ho lavorato negli ultimi 30 anni”
Nonostante il regista si sia difeso da queste accuse, in Italia gli uccelli selvatici sono sotto protezione speciale della legge, per cui è illegale ucciderli o far loro del male e la responsabilità: in questo caso, ricadrebbe comunque sul regista responsabile di ciò che accade sul set.
Secondo le notizie diffuse, Michael Bay e il suo team legale hanno cercato di archiviare il caso tre volte negli ultimi cinque anni, apparentemente senza successo.
Il regista ha raccontato che gli è stato offerto di essere prosciolto dalle accuse pagando una piccola multa, ma non ha voluto: “Ho rifiutato di farlo perché non ho intenzione di dichiararmi colpevole di aver fatto del male a un animale. Abbiamo chiare prove video, una moltitudine di testimoni e agenti di sicurezza che ci esonerano da queste affermazioni. E smentiscono la loro unica foto dei paparazzi, che fornisce una storia falsa”
Al momento, il caso giudiziario è ancora in corso per cui Michael Bay non ha potuto esporsi oltre, condividendo altri dettagli. Attualmente, il regista è impegnato nella produzione del sequel di Transformers: il franchise torna al cinema il prossimo giugno, con Transformers: Rise of the Beasts.