Joker, uno dei villain più iconici dell’intera cultura pop, torna a sedersi metaforicamente, sul lettino dello psichiatra, ma stavolta Harley Quinn non c’entra: lo psichiatra Eric Bender, nella sua rubrica per il canale Youtube di GQ, ha messo sotto scrutinio l’intera rogues’ gallery dell’uomo pipistrello, a partire proprio dal suo più famoso esponente; l’analisi condotta sul “paziente” Joker porta a risultati a loro modo sorprendenti. Prendendo in gran parte spunto dalla versione di Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro, Bender inizia ponendosi una domanda fondamentale: Joker è malato di mente, e quindi deve stare ad Arkham, nel manicomio criminale di Gotham, oppure il suo posto è a Blackgate, il penitenziario cittadino riservato ai delinquenti comuni, e ritenuti “sani di mente” all’atto del processo penale?: “Se vedo Joker, la prima cosa che mi chiedo è se davvero meriti di stare nel manicomio di Arkham. Per quanto ho potuto vedere, si tratta di un individuo che non è afflitto da alcuna malattia mentale. Certamente, come si dice, in lui c’è qualcosa che non va, dato che commette tutta una serie di crimini, e uccide delle persone, e vuole introdurre l’anarchia; dice a Due Facce di essere pronto a creare il caos, di essere un agente del caos. Tutto questo mi fa riflettere; ci sono o non ci sono qui dei veri e propri disturbi mentali come la depressione, l’ansia o qualche genere di psicosi? Personalmente non ne vedo. ”
Ciò non significa però che quella del Joker non sia una personalità complessa: “Mi viene da pensare al disturbo antisociale di personalità: qui antisociale non indica il non voler stare con la gente, starsene a casa da soli a giocare ai videogames: significa mancanza di qualsivoglia rispetto della legge e delle regole, con continue bugie e la tendenza a infrangere le regole, anche attraverso l’uso della violenza; direi che Joker risponde a tutti i criteri relativi al disturbo antisociale di personalità, oltre naturalmente a essere uno psicopatico. Non tutte le persone affette dal disturbo antisociale di personalità sono anche psicopatiche, ovviamente, ma per quanto riguarda Joker, è certamente il caso.”
Ma allora, secondo il dottor Bender, perché Joker non dovrebbe essere rinchiuso ad Arkham?. “Dato che siamo di fronte a uno psicopatico, i cui crimini non sono in alcun modo correlati ad alcuna malattia mentale, Joker non può essere rinchiuso ad Arkham; se dobbiamo effettuare una valutazione della capacità di intendere e volere da un punto di vista giuridico, ovvero se Joker al momento di un dato crimine, sapeva o meno quello che faceva, sapeva che quello che stava facendo era sbagliato, allora dobbiamo osservare altre prove; ne Il cavaliere Oscuro, Gordon dice che Joker porta dei vestiti fatti su misura, senza etichette; quindi vuole sfuggire alla cattura, sa che sta facendo qualcosa di sbagliato; e oltretutto ha cercato più volte, attivamente, di sfuggire alla cattura, e ha persino spiegato passo passo il suo piano ad Harvey Dent, dicendogli che il suo scopo è creare caos. Non solo Joker non ha alcuna malattia mentale, ma è nel pieno delle sue facoltà, e sa che quello che sta facendo è sbagliato. Deve essere rinchiuso nella prigione di Blackgate.”
Il personaggio di Joker, nato nel 1940 per mano di Bob Kane e Bill Finger è, fra i cattivi di Batman, certamente quello che ha riscosso l’interesse più ampio e duraturo nel pubblico, soprattutto al di là della pagina scritta. Ormai entrate nella memoria collettiva sono le interpretazioni del personaggio date da Jack Nicholson per Batman, di Tim Burton, che ne accentuava il carattere quasi gigionesco, e da Heath Ledger per Il cavaliere Oscuro, di Christopher Nolan; sul versante fumettistico, memorabile resta la versione data da Alan Moore in The Killing Joke, graphic novel in cui si tenta di dare un’origine alla lucida follia del personaggio.