Dopo alcuni ritardi dovuti alla pandemia, A Quiet Place II per la regia di John Krasinski è arrivato nelle sale italiane a giugno 2021. Il secondo capitolo, sequel dell’horror A Quiet Place (2018), prosegue la storia della famiglia Abbott, composta dalla madre Evelyn (Emily Blunt), la figlia Regan (Millicent Simmonds), il fratello Marcus (Noah Jupe), il figlio neonato, e aggiunge un nuovo personaggio, Emmett (Cillian Murphy). Come vedremo in questa spiegazione del finale di A Quiet Place II, il film si conferma un ottimo seguito, che lascia la porta aperta a un terzo capitolo e persino a uno spin-off della saga, che è già stato confermato e sarà diretto da Michael Sarnoski .
L’intrepida Regan
La trama del film si riconnette fin da subito con il finale del primo film e assistiamo anche all’arrivo dei mostri sulla Terra e ai primi danni che hanno causato. Il padre della famiglia Abbott (Krasinski) è morto e ora tocca a Evelyn (Blunt) condurre i figli Regan (Simmonds), Marcus (Jupe) e il loro neonato fuori dalla casa in rovina e verso una nuova destinazione dove trovare un po’ di quiete. Durante questo vagabondare incontrano un vecchio amico, Emmett (Murphy), che ha perso la sua famiglia e ora vive isolato come un’eremita.
I confini dell’universo post-apocalittico delineato da Krasinski si ampliano nel sequel, dato che seguiamo la famiglia Abbott in varie avventure, che diventano sempre più pericolose man mano che ci avviciniamo al finale. In particolare, Regan scopre una trasmissione radiofonica che trasmette la canzone “Beyond the sea”, ed è convinta che si tratti di un messaggio di soccorso da un’isola vicina. Incurante della sua famiglia, prende lo zaino e lascia il rifugio di Emmett, che in seguito la trova e vuole convincerla a tornare a casa. Tuttavia, la ragazza riesce a convincerlo che questa è la sua occasione per fare la differenza, forse per salvare qualcuno, come ha fatto suo padre. Emmett decide dunque di accompagnarla nella missione, chiaramente impervia.
Una svolta inaspettata
Una volta giunti sull’isola, scoprono che nessuno ha chiesto aiuto, anzi: scoprono che è abitata da una comunità che vive abbastanza serena e non si preoccupa di fare troppo rumore. Questa è una svolta inaspettata – per tutto il primo capitolo e gran parte di A Quiet Place II siamo invitati a “non fare rumore”, ma una rivelazione del genere cambia le carte in tavola per il finale del film. Si scopre, infatti, che i mostri non sanno nuotare, dunque, la popolazione dell’isola è al sicuro, o almeno, lo era finché una delle barche del molo non è stata portata a riva con un mostro al suo interno, incidente che ha scatenato il panico tra gli abitanti dell’isola e condotto a molte morti, tra cui quella del leader della comunità, interpretato da Djimon Hounsou.
In Regan inizia a instillarsi la convinzione che possa salvare l’isola: tutto ciò di cui ha bisogno è un grande altoparlante in cui inserire il suo auricolare e lasciare che si propaghi un suono che le creature non possono sopportare. Lei ed Emmett riescono a raggiungere la stazione radio dell’isola, impadronirsi del microfono e trasmettere l’audio, che fa saltare la testa al mostro che li aveva seguiti fino allo studio, sotto lo sguardo stupito di Emmett. Contemporaneamente all’avventura di Regan, anche Evelyn, Marcus e il neonato sono protagonisti di avventure pericolose nel finale di A Quiet Place II. Sappiamo che Marcus all’inizio del film ha calpestato una trappola, incidente che gli ha provocato una brutta ferita che deve essere curata al più presto. Inoltre, il neonato, che viaggia in una scatola di legno, ha bisogno di più bombole di ossigeno da cui respirare, quando vogliono tenerlo tranquillo. Tutto ciò costringe Evelyn a lasciare il rifugio e a recarsi alla farmacia del villaggio per raccogliere le provviste.
I nuovi eroi: Marcus e Regan
Nel farlo, Marcus rende le cose un po’ più complicate. Con la gamba malandata si mette a esplorare l’hangar in cui si trovano, scoprendo la stanza abbandonata dove apparentemente dormiva il figlio di Emmett e il cadavere della moglie: questa scoperta lo spaventa, e il rumore attira una delle creature. Corre verso la parte sotterranea del rifugio e chiude se stesso e il neonato in una camera di sicurezza, da cui deve uscire dopo pochi minuti perché non c’è ossigeno. Tuttavia, nella fretta, non si accorge che la tenda che impedisce alla porta di chiudersi completamente non era al suo posto, ed entrambi rimangono chiusi dentro. La loro unica speranza di sopravvivenza è che l’ossigeno del bambino resista per entrambi fino all’arrivo di Evelyn. Per un momento, il film ci fa credere che solo uno di loro possa sopravvivere.
A questo punto, siamo ormai alla resa dei conti, che in A Quiet Place II prende tre strade differenti: l’invasione dei mostri sull’isola, l’esaurimento dell’ossigeno nel rifugio e il faccia a faccia tra Evelyn e il mostro che la separa dal salvare la vita dei suoi figli. Evelyn è infatti riuscita a entrare nel bunker dove si nascondevano Marcus e il neonato, ma uno scontro con la creatura le ha provocato una ferita alla gamba. Con la madre praticamente fuori gioco, il finale di A Quiet Place II si concentra sulle capacità di ingegno dei due fratelli, veri e propri “eredi” del padre avventuriero. Con un montaggio parallelo che ci mostra contemporaneamente le azioni dei due, li vediamo avvicinarsi entrambi alla creatura con il suono paralizzante (quello che lei crea con il suo auricolare nel microfono e che lui riproduce attraverso la radio), camminando con passo deciso e potente per finirlo con un colpo alla testa. Regan e Marcus sono i veri eroi di questo secondo capitolo: il passaggio generazionale è chiaro e siamo sicuri che i due fratelli svolgeranno un ruolo fondamentale nelle prossime avventure di A Quiet Place.