Se vi state chiedendo se A un miglio da te sia tratto da una storia vera, la risposta è no. Ma dietro le vicende narrate c’è un barlume di realtà, che ha a che fare non con i protagonisti del racconto ma con l’autore del romanzo da cui il film del 2017 è tratto: lui è Jeremy Jackson e il suo libro, pubblicato nel 2002, si chiama Life at These Speeds. Benché non si sia ispirato a fatti davvero accaduti, Jackson ha infatti dichiarato di aver sentito come una voce nella sua testa – simile a quella di un adolescente arrogante – che gli parlava di un autobus, con a bordo la sua squadra di atletica, che aveva avuto un incidente. Da questa folgorazione nacque poi il romanzo e da quello il film.
Come dichiarato dallo stesso autore, era il 1994 e frequentava l’ultimo anno del Vassar College (NY) quando sentì questa voce di ragazzo nella sua testa dirgli: “Subito, ti dirò che tutte le persone in questa storia sono persone viventi reali, tranne per il fatto che la maggior parte di loro sono morti“. “La voce era così chiara, così diretta e così pronta a raccontare la sua storia, che lasciai immediatamente la biblioteca, camminando velocemente verso casa nel mio appartamento. Fissai il marciapiede mentre andavo, temendo che se mi fossi guardato intorno mi sarei distratto e avrei perso il senso di questo personaggio che mi stava parlando. A casa mi sono seduto e ho scritto un breve racconto che descrive la notte dell’incidente dell’autobus. Ho chiamato il personaggio Kevin Schuler. Ho intitolato la storia It Didn’t Bother Me” ha poi raccontato Jackson.
Avendo suscitato grande interesse da parte dei lettori – che volevano sapere cosa fosse successo dopo l’incidente – Jackson, che non aveva mai scritto un intero romanzo ma solo racconti brevi, provò a scrivere qualche capitolo, riuscendo a buttar giù un’intera prima stesura una volta conclusa la tesi, tra maggio e dicembre 1995. Un periodo trascorso nella fattoria dei genitori nel Mid-Missouri, il luogo in cui l’autore era cresciuto nonché l’ambientazione del romanzo: “Essere di nuovo a casa dopo sei anni di assenza è stato un modo per ricordare i dettagli del luogo, ma anche un ricordo agrodolce che il tempo era passato, le persone erano cambiate, l’infanzia era finita e l’età adulta era piuttosto strana. In parte, sentivo che il mio romanzo era un modo per dire addio al Missouri della mia infanzia e ai compagni di classe con cui avevo trascorso tredici anni nella scuola pubblica di Russellville. Anche se non ho modellato nessuno dei miei personaggi direttamente su persone reali, c’erano certamente pezzi di persone reali che si sono fatti strada nel libro“.
Dopo diverse modifiche e rifiniture, tra il 1998 e il 2000 Jackson trovò un agente letterario che lo aiutò a inviare il manoscritto a diversi editori. E dopo circa una ventina di rifiuti, Carin Siegfried, della Thomas Dunne Books/St. Martin’s Press, acquistò il libro nella primavera del 2001, aiutandolo a trovare il titolo definitivo, Life at These Speeds. Il romanzo fu pubblicato nella primavera del 2002, riscuotendo un discreto successo e delle buone recensioni e diventando, nel 2017, il film diretto da Leif Tindel. Nella pellicola, Kevin è interpretato da Graham Rogers che, nei panni del 19enne, scopre che solo continuando a correre può rimanere in contatto con il suo migliore amico morto nell’incidente. Nel cast anche Tim Roth, Billy Crudup e Melanie Lynskey.
E a proposito del suo protagonista, Jeremy Jackson ha dichiarato: “Mi è piaciuto molto scrivere di Kevin Schuler. La sua voce era forte e ferma, e simpatizzavo con lui, mi piaceva e mi fidavo di lui. Era gentile, intelligente e interessante, ma anche problematico, difficile e talvolta fastidioso. Tuttavia, mi sono ritrovato a pensare a lui per tutto il giorno. A volte mi svegliavo pensando lui. A volte ho sperimentato sintomi fisici che rispecchiavano i suoi”.