Il film Ariaferma non è ispirato a una storia vera, ma nonostante questo al suo interno si narra un episodio per il quale il regista Leonardo Di Costanzo ha tratto spunto dalla realtà. A raccontarlo è stato lo stesso autore che ha svelato di essersi ispirato a una storia raccontata da Lucia Castellano, avvocato e direttrice di carceri.
Di Costanzo svelò a TaxiDrivers.it: “Per l’episodio di caccia mi sono ispirato a quella che è una storia raccontatami da colei che ha creato il carcere di Bollate, Lucia Castellano, la più moderna forma di istituto penitenziario esistente in Italia. Nel suo primo incarico come vice direttrice del carcere di Marassi aveva avuto a che fare con guardie di origine meridionale che, per sopravvivere alla disperazione conseguente al fatto di essere stati sradicati dalla propria terra, passavano il tempo andando a caccia di anatre, ubriacandosi e utilizzando le pistole d’ordinanza. Visto che il mio film raccontava la storia dal punto di vista degli agenti mi sembrava giusto replicare questo senso di comunità con quella scena”.
Sempre Leonardo Di Costanzo riflettendo su Ariaferma aggiunge: “Le cose ora sono un po’ cambiate, ma prima gli agenti erano poco scolarizzati, venendo da regioni come Sardegna e Calabria. Le scene di notte arrivano dopo quelle inquadrature su un territorio aspro, dove le rocce rimandano a figure umane trasfigurate che suggeriscono una narrazione un po’ separata dal realismo”.
Uscito nel 2021, Ariaferma vede protagonisti veri detenuti e attori professionisti. Tra questi ultimi, spiccano Toni Servillo e Silvio Orlando.