Il finale di Assassinio sull’Orient Express rivela che tutti i personaggi sono colpevoli. Non c’è solo un vero colpevole: tutti i tredici passeggeri dell’Orient Express sono convolti nell’omicidio di John Cassetti. Viene rivelato che Caroline Hubbard è in realtà Linda Arden, ex attrice teatrale e aspirante regista, nonché madre di Sonia e nonna di Daisy: è lei che ha pianificato l’omicidio e reclutato tutti gli altri per aiutarla. Tutti, nel loro passato, hanno avuto qualche legame con la famiglia Armstrong e con l’indagine che ne è seguita. Ognuno di loro si presenta sul treno con un ruolo ben preciso da svolgere per intrappolare Cassetti e ucciderlo: ognuno lo ha colpito con una pugnalata, da qui la spiegazione delle tredici ferite rinvenute sul corpo della vittima.
Mentre indaga, Poirot scopre i collegamenti tra i vari personaggi e, alla luce dell’alto livello di prove contraddittorie da parte dei sospettati, formula due possibili soluzioni: la prima è che uno dei nemici mafiosi si sia intrufolato nel treno e lo abbia ucciso; la seconda è che siano tutti colpevoli. John Cassetti, qualche anno prima aveva rapito la piccola Daisy Armstrong dalla casa dei genitori e, dopo aver ottenuto il pagamento del riscatto, l’aveva uccisa, provocando il fatidico aborto della madre Sonia e spingendo il padre al suicidio. Tuttavia, nonostante fosse noto come l’assassino, la fece franca; per una serie di sfortunati eventi, una cameriera fu ingiustamente condannata per il crimine.
In modo fedele a quanto accade anche nel romanzo, il film del 2017 pone il personaggio della Pfeiffer come mente del piano e riunisce gli altri nel tentativo di vendicarsi. Sanno che per l’omicidio hanno bisogno di un luogo remoto e isolato, dove non possano essere interrotti, e l’Orient Express è deciso come terreno ideale per la messa in scena. Dopo essersi assicurati che il personaggio di Johnny Depp (che interpreta la vittima) finisca sul treno il piano può avere inizio. Dopo averlo drogato, ogni colpevole si intrufolerà nella sua cabina del treno e lo pugnalerà.
Debenham indossava il kimono e Arbuthnot ha accoltellato Hubbard senza mettere in pericolo la sua vita, per convincere Poirot che si tratta di un assassino solitario. Poirot sfida i passeggeri e Michel a sparargli con una pistola confiscata per impedirgli di svelare il loro complotto; Bouc può mentire, ma Poirot, ossessionato dalla verità e dall’equilibrio, no. Hubbard afferra la pistola e tenta il suicidio, ma è scarica; Poirot voleva vedere come avrebbero reagito i sospetti. Con il treno di nuovo in corsa, Poirot conclude che la giustizia è impossibile in questo caso, poiché Cassetti meritava la morte; per la prima volta, Poirot dovrà convivere con la menzogna e lo squilibrio. Presenta la teoria dell’assassino solitario alla polizia jugoslava, permettendo agli altri di partire con il treno.
Assassinio sull’Orient Express non è solo un giallo di Agatha Christie, ma forse il suo migliore; una rivisitazione contorta del genere che spinge l’iconico detective Hercule Poirot ai limiti della sua morale. La storia ha avuto diversi adattamenti, l’ultimo nel 2017 firmato Kenneth Branagh, di cui è regista e protagonista, una versione patinata, ricca di star ma per lo più fedele. Il cast del film è davvero stellare: Michelle Pfeiffer, Penelope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Olivia Coleman, Josh Gad, Derek Jacobi, Daisy Ridley, Leslie Odom Jr., Lucy Boynton, Sergei Polunin, Manuel Garcia-Rulfo, Marwan Kenzari.