Anche se si potrebbe pensare che Balla coi lupi sia ispirato a una storia vera, la trama del film di e con Kevin Costner è, in realtà, prettamente fittizia. Il film è un adattamento del romanzo omonimo dell’autore Michael Blake, uscito nel 1988, ed è stato adattato come sceneggiatura dallo stesso Blake. Come molti fan della narrativa storica sanno, storie di questo tipo richiedono ricerche approfondite per garantirne l’accuratezza, tanto che a volte diamo per scontato che si ispirino a fatti reali.
La storia è ambientata negli anni ’60 del XIX secolo e racconta le vicende di un ufficiale dell’esercito dell’Unione, il tenente John Dunbar, interpretato da Costner, che viene ferito in una battaglia e scopre che gli verrà amputata una gamba. Tentando il suicidio, finisce per aiutare l’Unione a vincere una battaglia. Dopo la battaglia, Dunbar incontra un chirurgo che gli salva la gamba. L’ufficiale decide dove vuole essere inviato successivamente e trova una postazione occidentale abbandonata, Fort Sedgwick. È lì che incontra una tribù di Lakota Sioux. Il personaggio inizia ad adattare il suo modo di vivere per imitare il loro, e la sua intera filosofia e il suo modo di vivere vengono messi in discussione.
Esisteva un missionario cristiano realmente associato ai Pawnee all’inizio del 1800, di nome John Dunbar, ma non ci sono documenti che attestino il suo coinvolgimento negli eventi mostrati in Balla coi lupi. Altri personaggi sono invece basati su persone reali, come “Alzata con pugno” (Mary McDonnell). È basata sulla storia di Cynthia Ann Parker, che fu rapita e adottata dai Comanche e visse con loro per molti anni.
L’autore del libro studiò in maniera approfondità gli usi e i costumi della tribù nomade dei Lakota Sioux, soffermandosi in particolare sulle loro credenze spirituali, l’idea che tutto nella vita sia interconnesso, come si percepisce nel film e nel romanzo. Erano cacciatori che si affidavano alla caccia al bisonte per sopravvivere – nel film eseguono infatti una cerimonia chiamata “danza del bisonte”, di cui ci sono prove storiche. Pertanto, sebbene la trama principale sia fittizia, gli elementi che la contraddistinguono sono quelli tratti dalla realtà e che rispettano questa cultura e la sua gente.
L’epico western della durata di tre ore è ambientato in un periodo travagliato della storia americana e ha riscosso un enorme successo, anche se non tutto ciò che mostra è realmente accaduto. Si è aggiudicato ben sette premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e ha raggiunto 424,2 milioni di dollari al botteghino, diventando il quarto film più vistodi quell’anno. Balla coi lupi ha utilizzato un’impressionante quantità di animali per le riprese, il che ha aumentato notevolmente la sensazione di realismo conferita dalla sua trama, tra cui 300 cavalli e 3.500 bufali. Dopo il film, Costner è stato nominato membro onorario della Nazione Sioux, che viene rappresentata come parte essenziale della narrazione.
Quando Balla coi lupi uscì più di 20 anni fa, la rappresentazione dei Lakota Siux e le scelte di casting vennero lodate da molti perché si discostavano dai personaggi pregiudizievoli e monodimensionali che erano stati scritti fino a quel momento. Tuttavia, da quando il film è stato realizzato, il modo in cuila tribù è stata rappresentata nel film ha avuto recensioni contrastanti, poiché il cliché del “salvatore bianco” gioca un ruolo significativo in questa particolare storia. Ciononostante, iniziava a verificarsi un lento cambiamento per quanto riguarda la rappresentazione dei nativi americani sullo schermo.