Billy Elliot, film del 2000 di Stephen Daldry, è in parte ispirato alla storia vera di Philip Mosley, pur non essendo una biografia del celebre ballerino britannico. All’età di soli tre anni, Mosley, nato nel 1967, disse a sua madre di voler prendere lezioni di danza come sua sorella.. Dopo un iniziale momento di smarrimento, dovuto alla convinzione che la danza fosse un’attività esclusivamente femminile, i genitori di Philip vennero rassicurati dall’insegnante e iscrissero il figlio al corso. Da lì in poi, Mosley continuerà a perseguire il suo sogno fino a diventare un danzatore professionista.
A seguito dell’uscita del film a lui ispirato, però, in una intervista al The Guardian Mosley specificò che, a differenza del personaggio di Billy Elliot, il suo percorso nel mondo della danza non era mai stato particolarmente osteggiato, salvo appunto la breve fase inziale di cui sopra. Mosley non ha quindi mai dovuto nascondere l’amore per la danza, e anche suo padre Albert, un idraulico, dopo aver constatato il talento del figlio, lo supportò con entusiasmo aiutandolo a coltivare la sua passione, al contrario di quanto accade nel film, col padre di Billy. Evidentemente i familiari ci avevano visto giusto, dato che Mosley fu notato dalla Royal Ballet School di Londra, che gli offrì una borsa di studio grazie alla quale realizzò il sogno di diventare ballerino professionista.
Nel film di Stephan Daldry, invece, il giovane Billy Elliot (interpretato da un bravissimo Jamie Bell), si scontra con la tenace opposizione di un padre minatore che sogna per lui un futuro nel mondo del pugilato e contro i pregiudizi di una società che associa la danza maschile all’omosessualità. Billy però persevera nel suo obiettivo, grazie anche alla complicità della maestra di danza, fino a quando il padre accetterà la scelta del figlio e lo vedrà trionfare durante l’esibizione de Il lago dei cigni.
I temi del riscatto sociale e culturale personificati dal giovane talento di Billy Elliot hanno determinato l’enorme successo di pubblico avuto nell’anno della sua uscita in sala e in quelli seguenti. Basti pensare che a fronte di un budget di 5 milioni di dollari, il film ne incassò ben 109. Candidato inoltre a tre Oscar come miglior regia a Stephen Daldry, miglior sceneggiatura originale e miglior attrice non protagonista a Julie Walters, Billy Elliot vinse tre BAFTA tra cui il premio al miglior interprete andato al giovanissimo Jamie Bell.
Dopo il successo del film inoltre, molti ragazzi britannici iniziarono a iscriversi a corsi di danza, sentendo di potersi dedicare alla loro passione senza alcun pregiudizio. Come spiegò lo stesso Mosley in un’intervista a Digital Journal del 2001:
“Il messaggio del film è che puoi realizzare ciò che vuoi, se davvero lo vuoi”
Inoltre, durante la produzione del film al Festival di Cannes, il cantante Elton John, rimasto entusiasta dalla pellicola, propose al regista di farne un musical teatrale, di cui scrisse lui stesso le musiche. Il successo nel mondo teatrale fu eclatante, oltre che molto più dispendioso rispetto al film, tanto che nel 2009 il musical si aggiudicò l’ambito Toni Awards.