Collateral Beauty, film del 2016, si apre con un monologo sul Tempo, l’Amore, la Morte in cui Howard Inlet (Will Smith), pubblicitario di successo a capo di una fiorente azienda, spiega ai dipendenti la sua filosofia imprenditoriale i tre concetti cardine su cui un buon pubblicitario deve fare affidamento astrazioni talmente universali da toccare chiunque, e che quindi possono essere sfruttati per la creazione di campagne efficaci e convincenti. Ecco il testo integrale del discorso, prima in italiano, secondo la traduzione ufficiale, e poi in inglese
Sentiamo, qual è il vostro perché? Perché vi siete alzati stamattina? Perché avete mangiato quella cosa? Perché vi siete vestiti in quel modo? Perché siete venuti qui? A parte il fatto che vi licenzierei e assumerei qualcun altro se non veniste al lavoro… ma io sto parlando del grande perché. Noi non siamo qui solo per vendere qualcosa… siamo qui…. per un contatto, La vita riguarda le persone e la pubblicità deve porre in giusto risalto come i nostri prodotti e servizi possono migliorare la vita della gente,,, e questo come lo otteniamo? Amore… tempo… morte. Sì, queste tre astrazioni collegano ogni singolo essere umano sulla Terra, ogni cosa che vogliamo, ogni cosa che abbiamo paura di non avere, ogni cosa che alla fine decidiamo di comprare… è perché in realtà a conti fatti… noi desideriamo l’amore… vorremmo avere più tempo… e temiamo la morte. Amore. Tempo. Morte. Cominciamo da qui.
di seguito, il testo del monologo in inglese
What is your ‘why?’ Why did you get out of bed this morning? Why did you eat what you ate? Why did you wear what you wore? Why did you come here? Other than the fact I would fire you and hire someone else if you didnt show up for work, but… Not that… The big why. We’re certainly not here to just sell shit. We’re here… to connect. Life is about people; advertising is about illuminating how our products and services will improve people’s lives. Now, how do we do that? Love, time, death. These three abstractions connect every single human being on earth. Everything that we covet, everything that we fear not having, everything that we ultimately end up buying is because at the end of the day we long for love, we wish we had more time, we fear death. Love, time, death. Let’s begin there.
Grazie a un lungo salto temporale, il film, dopo questa introduzione, ci presenta Howard, che dopo la morte della figlia a causa di un tumore, è caduto in uno stato di profonda e prolungata depressione, mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa della società. Nel tentativo di finalizzare l’acquisizione dell’azienda da parte di una multinazionale, Whit, Claire e Simon, tre dirigenti, nonché amici di Howard, elaborano un contorto piano per far dichiarare il loro capo infermo di mente, e costringerlo a cedere le sue quote dell’azienda e permettere la fusione; dopo aver scoperto che, come terapia contro il dolore, Howard scrive delle lettere al Tempo, all’Amore, e alla Morte, i tre colleghi decidono di ingaggiare una scalcagnata compagnia di tre attori che dialoghino con Howard, in pubblico fingendo di essere l’incarnazione dei tre concetti; con l’aiuto di un investigatore privato, questi incontri saranno filmati e diventeranno la prova del precario stato mentale di Howard. Non tutto, però, andrà come previsto, e Whit, Claire e Simon troveranno ispirazione da quest’esperienza per raddrizzare le proprie vite, tutt’altro che perfette.