Dallas Buyers Club è ispirato ad una storia vera: la pellicola che ha regalato l’Oscar a Matthew McConaughey e Jared Leto racconta un periodo della vita dell’elettricista e imprenditore Ron Woodroof, morto di AIDS nel 1992. L’arco narrativo della pellicola copre un lasso di tempo che va da quando l’uomo contrasse il virus dell’HIV fino alla sua morte.
Craig Borten, prima di scrivere la sceneggiatura di Dallas Buyers Club, andò in Texas per conoscere Ron Woodroof. I due passarono molto tempo insieme per realizzare un’intervista racchiusa in venti ore di registrazione.. Era il 1992, qualche settimana dopo Ron sarebbe morto, ma per vedere il film sarebbero passati altri 21 anni.
Ron Woodroof era nato a Dallas il 3 febbraio 1950, alle spalle aveva tre matrimoni falliti ed una figlia, Yvette Lynn Woodroof, nata dalla sua prima unione. L’ultima moglie, Brenda Shari Robin, divorziò da lui il 4 marzo 1986, dopo che a Ron venne diagnosticato l’HIV. Woodroof, a differenza di quanto si vede nella pellicola, non era un cowboy ma un elettricista. L’omofobia che caratterizza il suo personaggio nella prima parte del film non corrisponderebbe alla realtà. La sua identità sessuale resta comunque indefinita: secondo alcuni amici Woodroof era bisessuale, ma questi sono solo rumors non funzionali alla sua storia.
Nel film Ron Woodroof contrae il virus dell’HIV dopo un rapporto non protetto con una tossicodipendente, ma nella realtà le circostanze in cui l’uomo contrasse l’infezione non sono chiare. Quello che è sicuro è che, dopo aver ricevuto la diagnosi, Ron non si arrese, non potendo accettare che gli rimanesse solo un mese di vita.
Come prima cosa Woodroof chiese di partecipare ai test condotti dalla Federal Drug Administration, l’ente statunitense che regolamenta l’autorizzazione dei farmaci. In quegli anni si stava testando l’efficacia del farmaco AZT, ma la domanda di Ron fu respinta. Nel 1987 curarsi con l’AZT costava circa 10.000 dollari per una fornitura di un anno e a metà dei pazienti testati veniva dato solo un placebo. A quel punto Ron Woodroof provò a curarsi da solo e si recò in Messico dove venne messo in contatto con il dottor Vass, radiato dall’album dei medici statunitensi.
Il dr. Vass era convito che l’AZT fosse dannoso e gli prescrisse una cura alternativa a base di peptide T, una proteina che la FDA non aveva ancora approvato ma che gli Stati Uniti non consideravano illegale. Ron testò su sé stesso il farmaco e decise di importarlo nel suo paese. Poiché la vendita di questi farmaci era proibita, nel 1987 l’uomo fondò il Dallas Buyers Club. L’associazione in realtà era un modo per aggirare la legge: il medicinale veniva “regalato” ai membri del club ma l’iscrizione prevedeva una rata mensile di vari centinaia di dollari, soldi che servivano a Ron per acquistare i medicinali all’estero. Come si vede nel film, Ron Woodroof per procurarsi i farmaci fece continui viaggi all’estero, soprattutto in Messico, ma anche in Giappone e Israele. Per aggirare i controlli, l’elettricista si inventò decine di travestimenti, compreso quello del prete, come si vede nel film.
Negli Stati Uniti in quel periodo nacquero numerose associazioni simili, molti di loro giocavano d’azzardo, offrendo ai moribondi la possibilità di ingerire o iniettare qualsiasi cosa che potesse tenerli in vita per qualche giorno in più.
Il personaggio Rayon, interpretato da Jared Leto è di finzione, anche se si ispira ai tanti malati che Ron ha incontrato negli anni. Il Buyers Club di Dallas diventò una delle organizzazioni più attive, contrastando le direttive della FDA, trovando ed utilizzando anche i farmaci ritenuti pericolosi. Ron Woodroof morì il 12 settembre del 1992, parecchi anni dopo la diagnosi che gli aveva dato solo un mese di vita.