Il film Detroit, del 2017, è ispirato a una storia vera, che ruota attorno ai violenti scontri razziali verificatisi dal 23 al 27 luglio del 1967 nella città statunitense, e che provocarono la morte di ben 43 persone, più di mille feriti e danni incalcolabili a migliaia di edifici, segnando una delle più tristi e sconvolgenti pagine della storia americana. Gli eventi furono scatenati dall’irruzione della polizia in un bar notturno privo di licenza, il Blind Pig, dove un gruppo di afroamericani stava festeggiando il ritorno di due amici della guerra nel Vietnam.
La decisione dei poliziotti di arrestare tutti i presenti, e la seguente processione degli uomini ammanettati, provocò l’immediata reazione delle persone presenti per strada, innescando una reazione a catena di rimostranze contro le forze dell’ordine che si fecero sempre più violente e che finirono per coinvolgere l’intera città di Detroit, in un periodo che vedeva gli Stati Uniti d’America in piena epoca delle battaglie per i diritti civili degli afroamericani. Il film si concentra su uno specifico evento, avvenuto all’interno dell’Algiers Motel, dove un gruppo di afroamericani si era rifugiato per poi esser raggiunto da alcuni poliziotti. Quella che seguì fu una notte di violenze e torture da parte delle forze dell’ordine, che portarono alla morte di tre persone.
Il film, uscito in sala nel 2017, è frutto della collaborazione della regista premio Oscar Katherine Bigelow e dello sceneggiatore Mark Boal (una collaborazione che li aveva già visti insieme in altre due pellicole, The Hurt Locker e Zero Dark Thirty), il quale lavorò lungamente alla ricostruzione degli aventi attingendo a molteplici e discordanti fonti. Entrambi hanno affermato di essere rimasti quanto più fedeli alla ricostruzione degli eventi accaduti (nonostante alcune libertà funzionali alla resa cinematografica), dando vita a un film intenso e coinvolgente di oltre due ore che ha ricevuto un forte plauso da parte della critica (anche se, sfortunatamente, al tempo non ha riscosso lo stesso entusiasmo al botteghino). Il nostro invito è quello di recuperarne la visione.