Il palo della morte si trova a Roma, in via Giovanni Conti, nel quartiere Vigne Nuove, tra Val Melaina e Castel Giubileo ed era un traliccio dell’alta tensione che oggi non esiste più, ma al suo posto è stata posta una targa celebrativa. Si tratta di un luogo diventato famoso perché menzionato nel film Un sacco bello di Carlo Verdone. Nel tempo, è diventato un luogo di culto per i fan del regista e attore, ma soprattutto un luogo simbolo del Ferragosto in Italia.
Nel film Un sacco bello, Enzo, il protagonista interpretato dall’attore romano, dà appuntamento a un suo amico, Sergio (Renato Scarpa) proprio presso il “palo della morte”, un punto di riferimento dove i due si vedono per partire verso la Polonia per trascorrere il Ferragosto e fare conquiste femminili. La frase celebre che arriva dal film è “A mezzogiorno, al palo della morte” che ha fatto sorgere grande curiosità tra i fan romani dell’artista e non solo.
Il 24 luglio 2020, a quarant’anni esatti dall’uscita del film, su quel punto preciso, il Comune ha apposto una targa celebrativa alla presenza di Carlo Verdone. Ancora oggi i fan dell’artista si riuniscono in quel luogo, una delle location più famose di Un sacco bello, il giorno di Ferragosto per ricordare la pellicola.
In quell’occasione, Verdone disse: “Quando ho girato qui il film non c’era niente, tutti i palazzi erano in costruzione, sembrava una scena di Mamma Roma di Pasolini. Oggi le periferie sono cambiate, delle cose sicuramente sono migliorate, è difficile trovare scorci che diano quelle emozioni. Oggi non sarebbe possibile riifare Un sacco bello, è cambiata la storia. Oggi Enzo andrebbe a Ibizia con altri cento tutti uguali a lui, stessi tatuaggi e stessi capelli”
Oltre a Renato Scarpa, scomparso qualche anno fa, nel cast del film c’era Veronica Miriel, la spagnola Marisol, che oggi vive in Spagna.
Il palo della morte visto in Un sacco bello è apparso anche in altri film. Si nota evidentemente anche in Brutti, sporchi e cattivi, film diretto da Ettore Scola e che dunque gli ha regalato ancor più fama anche se è inutile negare che a esaltare quel luogo è stato proprio Carlo Verdone.