Il patto dei lupi è ispirato a una storia vera che ci porta indietro al regno di Luigi XV. Questo racconto è legato al caso della “Bestia di Gevaudan” un animale di grosse dimensioni che in Francia, nella provincia del Gevaudan (attualmente la regione dell’Occitania) uccise oltre 100 persone, soprattutto donne e bambini, in circostanze misteriose. Come ha tenuto a specificare il regista Christophe Gans, non è una leggenda, ma una vicenda di cronaca realmente accaduta, anche se ammantata di ipotesi leggendarie.
Il racconto viene dalla fine del settecento quando i contadini di Gevaudan vissero attimi di terrore in seguito a delle sparizioni improvvise e delle morti cruente all’interno del loro villaggio. La provincia francese fu colpita tra il 1764 e il 1767 con tante vittime che portarono a pensare all’intervento di un branco di lupi. All’epoca la Corona di Francia mise a disposizione una cospicua somma di denaro per cercare la Bestia. Tutto terminò quando nel 1967 molte belve furono uccise. Jean Chastel portò al castello di Besque, dove all’epoca risiedeva il marchese d’Apcher, la carcassa di una bestia abbattuta che fu analizzata da un chirurgo e impagliata. Il tutto fu trasportato a Parigi, dal Re, per sancire la fine del periodo di terrore.
La Bestia veniva descritta come un canide possente, simile ad un lupo, ma con un muso e una faccia diversi. Dopo che l’animale fu sottoposto ad esame autoptico si ipotizzo che si trattasse di un incrocio tra un bulldog francese e un lupo, caratterizzato da un morso molto potente, ma prima della sua cattura erano state fatte diverse ipotesi. Si era parlato di una iena (animale che vive altrove) o addirittura di un orso.
Il patto dei lupi è un film che racconta una storia vera con intelligenza e attraverso volti noti come quelli di Vincent Cassel, Samuel Le Bihan e Jeremie Renier con quest’ultimo che interpretò proprio il marchese Thomas d’Apcher.