La scena del buco nero di Interstellar è una parte fondamentale del film di Christopher Nolan. i buchi neri sono aree dello spaziotempo in cui la gravità è così forte che nulla, nemmeno la luce o le radiazioni, può sfuggire. Sebbene Gargantua sia un buco nero immaginario, Nolan e la troupe di Interstellar si sono impegnati a fondo per garantirne l’accuratezza scientifica.
Infatti, il fisico Kip Thorne, esperto di buchi neri e wormhole, che ha fornito la parte matematica che gli artisti degli effetti speciali hanno trasformato in magia cinematografica. Thorne ha scritto pagine di equazioni teoriche per la società di effetti visivi Double Negative, che ha creato un nuovo software CGI basato su queste equazioni per creare simulazioni accurate al computer. Il software ha finito per raggiungere 800 terabyte di dati, mentre alcuni singoli fotogrammi hanno richiesto fino a 100 ore di rendering.
La trama di Interstellar vede Matthew McConaughey e Anne Hathaway nei panni di astronauti che viaggiano attraverso un wormhole per trovare una nuova casa per l’umanità prima che la Terra diventi inabitabile. Partiti per la missione a bordo dell’Endurance la navicella dovrà passare per il wormhole, un cunicolo spazio-temporale apparso misteriosamente vicino a Saturno decenni prima. Durante una missione, Cooper decide di sacrificarsi staccandosi con la navicella dall’Endurance e precipitando nel buco nero e ritrovandosi all’interno di un tesseract a cinque dimensioni. Tramite alcune ricerche si rende conto che attraverso la gravità può viaggiare nel tempo e mandare messaggi alle sue versioni del passato. Grazie alle sue ricerche riesce anche a comunicare alla figlia alcuni dati utili per salvare gli abitanti della Terra.
L’aspetto complesso del buco nero nel film è dovuto al fatto che l’immagine del disco di accelerazione è deformata dalla lente gravitazionale in due immagini: una che gira sopra il buco nero e l’altra sotto di esso.