La ciociara, celeberrimo film del 1960 diretto da Vittorio De Sica e interpretato da Sophia Loren, non è basato su una storia vera: il soggetto della pellicola è però l’adattamento di De Sica e Cesare Zavattini dall’omonimo romanzo scritto da Alberto Moravia. Sebbene gli avvenimenti del libro siano stati romanzati, molti sostengono che furono le vere violenze subite dai civili da parte delle truppe alleate durante la Campagna d’Italia a influenzare l’amatissimo drammaturgo italiano.
Per questo motivo molti sostengono che il romanzo di Moravia sarebbe fortemente autobiografico: anche se non possiamo fare analogie tra lo scrittore e il personaggio di Cesira, Moravia visse un’esperienza simile nel settembre del 1943. Lo scrittore, al fine di fuggire dagli orrori della guerra, si rifugiò con la moglie Elsa Morante sui monti della Ciociaria dove rimase per ben otto mesi: questo dettaglio è analogo alle vicende vissute nel libro e nel film da Cesira e Rosetta.
Questa periodo in particolare fu indubbiante un avvenimento molto traumatico per lo scrittore, che lo ricorda come uno dei momenti più terribili della propria vita. Nel romanzo, ad esclusione di Cesira, Rosetta e Michele, tutti gli altri personaggi furono basati sugli sfollati che Moravia conobbe durante il suo esilio sulle montagne.
Sebbene il drammaturgo abbia affermato più volte che durante il periodo passato sui monti romani il suo unico pensiero fosse la sopravvivenza, alcuni testimoni oculari riferirono di averlo visto più volte mentre scribacchiava su dei quaderni, prendendo annotazioni e registrando gli eventi quotidiani: è molto probabile che alcuni di questi dettagli furono in seguito incorporati nella stesura dell’opera.