La notte di San Lorenzo, film di di Paolo e Vittorio Taviani è ispirato ad una storia vera, o più precisamente alle circostanze secondarie di un tragico evento risalente alla Seconda Guerra Mondiale: la Strage del Duomo di San Miniato del 22 luglio 1944. La pellicola è stata premiata alla trentacinquesima edizione del Festival del Film di Cannes con il Grand Prix Speciale della Giuria e ha vinto cinque David di Donatello e due Nastri d’Argento nel 1983.
Nell’estate del 1944, in Toscana, infuria lo scontro lungo la linea gotica: i tedeschi e i fascisti si stanno ritirando mentre gli americani avanzano. Nelle prime ore del 22 luglio 1944, un ufficiale tedesco chiede al vescovo Ugo Giubbi di radunare entro due ore la popolazione di San Miniato, lamentandosi del fatto che le persone si trovassero ancora in città, nonostante l’ordine di sfollamento fosse stato diramato da tempo. Dopo alcune discussioni, i due decidono che la popolazione sarebbe stara radunata davanti al prato del Duomo.
Quando la piazza si riempie, i tedeschi fanno entrare in chiesa donne, anziani e bambini, lasciando fuori la “popolazione attiva”. Poco dopo, grazie all’insistenza del Vescovo, anche queste persone entrano in chiesa, e a quel punto nella cattedrale si contano circa mille persone. L’adunata nella Chiesa, secondo la versione degli ufficiali tedeschi, serviva a tenere la gente lontana dalle strade che sarebbero state interessate dalle manovre militari delle truppe naziste, ma pochi si fidavano delle assicurazioni degli invasori.
Intorno alle 10:00 un fitto fuoco dell’artiglieria, proveniente dalle postazioni statunitensi, colpisce inizialmente le pendici a sud della città. A distanza di un quarto d’ora il fuoco dell’artiglieria si sposta sul lato nord-est della città, interessando la zona del duomo. Durante questa fase, un proiettile ad alto potenziale esplosivo entra nella chiesa provocando la deflagrazione che causò cinquantacinque vittime, la maggior parte delle quali collocate nella navata destra.
La strage del Duomo di San Miniato fu imputata all’artiglieria tedesca, ma solo nel 2004 si scoprì che la granata era stata sparata dal 337º Battaglione d’artiglieria campale statunitense. I 55 morti rimasero vittime, come si direbbe oggi, del cosiddetto fuoco amico.
La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani racconta la fuga di quei contadini che, rifiutandosi di radunarsi, scappano di notte attraverso i campi. Un gruppo di uomini, donne e bambini che, non fidandosi delle assicurazioni tedesche, decidono, guidati dal fattore Galvano, di andare incontro agli americani che avanzano da sud. Il gruppo, dopo aver subito numerose perdite per l’attacco di un gruppo di fascisti italiani, riescono a resistere fino all’arrivo degli gli Alleati.