LadyHawke, film fantasy del 1984 è stato girato per la maggior parte in Italia, e precisamente in una manciata di piccoli borghi medievali dall’Emilia all’Abruzzo, da Rocca Calascio a Castell’Arquato. A fare da sfondo alla tormentata storia d’amore tra Navarre (Rutger Hauer) e Isabella (Michelle Pfeiffer) sono infatti le imponenti costruzioni medieval – rinascimentali (castelli e forti) che si possono ammirare lungo tutta la nostra penisola.
Andando in ordine geografico da nord verso sud, durante la scena della fuga del ladro Philipe, “Il Topo”, possiamo ammirare la Rocca Sforzesca di Soncino, presso Cremona, fatta erigere da Francesco Sforza tra il 1473 e il 1476. Nella stessa scena, tuttavia, l’ingresso è quello del Castello di Torrechiara, presso Parma, location nella quale ha luogo anche la scena del celamento della spada con cui Navarre ucciderà l’Arcivescovo.
Il lago dove Navarre va a pesca di trote è il Lago Antorno, che si trova vicino Belluno, precisamente ad Auronzo di Cadore. Nelle vicinanze, presso il Passo di Giau, nel comune di San Vito di Cadore, è invece stata girata la scena della cattura del lupo. Alcune scene di massa sono state invece girate a Castell’Arquato (Piacenza), nella piazza del municipio e presso l’omonima rocca.
Le rovine dell’acquedotto di Monterano, presso Civitavecchia, sono invece teatro della scena in cui Navarre salva Philipe dalle guardie del Vescovo, mentre scendendo di qualche chilometro, nella scena in cui Marquet, il nuovo capitano delle guardie, corre ad avvisare il vescovo del ritorno di Navarre, possiamo ammirare la distesa di Campo Imperatore, presso l’Aquila.
Ma il luogo forse più iconico dell’intero film è il solitario rifugio del monaco eremita Imperius, ovvero l’imponente Rocca Calascio, situata nell’omonimo comune aquilano. Fatta erigere a scopo difensivo da Ruggero il Normanno nel dodicesimo secolo. Lungo il Medioevo, il castello svolse funzioni di difesa e divenne un importante strumento strategico. Negli stessi anni, attorno alla rocca si sviluppò l’omonimo borgo, che vide una crescita esponenziale degli abitanti, anche grazie a una fiorente attività di pastorizia. Nel 1579, a seguito di un accordo commerciale, rocca e borgo finirono in mano ai Medici; dopo circa due secoli, la zona passò sotto il controllo borbonico. Nel Novecento, dopo anni di forte declino, anche demografico, il borgo e la rocca sono tornati a nuova vita.