La trama di Lucas è scomparso ci parla della misteriosa sparizione di un ragazzo di undici anni, autistico, che una mattina scompare nel nulla senza lasciare traccia di sé. Questo episodio provoca nei genitori, Alexis e Marion, che si erano separati da poco tempo, un dolore inaccettabile. Il film non è tratto da una storia vera, ma affronta dinamiche molto comuni.
I genitori del bambino (Assaad Bouab e Laëtitia Milot) non si parlavano da quattro mesi, se non per questioni pratiche relative all’affidamento di Lucas (Viggo Ferreira-Redier) ma quando il piccolo scompare si ritroveranno, a riunirsi per un obiettivo comune e di conseguenza a dover affrontare quelli che sono i conti in sospeso e i tanti non detti della loro storia. Alexis e Marion sono preoccupati soprattutto perché Lucas non è in grado di cavarsela da solo, infatti l’undicenne è affetto da una forma molto grave di autismo che lo rende incapace di gestire le situazioni più elementari. Ovviamente il pubblico sarà travolto in una lotta contro il tempo, perché ogni ora che passa il bimbo è sempre più esposto a pericoli
La protagonista del film ha spiegato perché il ruolo di Lucas non è stato affidato ad un bambino autistico: “Una persona autistica ha bisogno di mantenere una certa routine nella sua vita, nelle sue giornate. Che non è compatibile con una ripresa, dove ci sono molte persone. Sarebbe stato complicato, soprattutto perché il ruolo di Lucas è fondamentale” .
Il film drammatico Lucas è scomparso sensibilizza sia sull’autismo, che sul concetto di famiglia e quanto a volte può essere difficile tenerla insieme e non farla andare in mille pezzi. Inoltre l’opera ci porta all’interno anche di quelle famiglie divise da una separazione e che di fronte ai problemi dei bambini sono costrette a riunirsi per il loro bene. Sono dunque diversi i momenti da analizzare all’interno di una pellicola molto interessante.