Quella raccontata in L’uomo che vide l’infinito è una storia vera. Il film diretto da Matthew Borwn, infatti, si basa sulla vita del matematico indiano Srinivasa Ramanujan (1887-1920), in particolare sulla sua biografia scritta nel 1991 da Robert Kanigel e intitolata “L’uomo che vide l’infinito – La vita breve di Srinivasa Ramanujan, genio della matematica scritta“. Un vero e proprio pioniere, i cui studi sulla teoria analitica dei numeri ispirarono un gran numero di ricerche matematiche successive. Nel film, Dev Patel veste i panni di Ramanujan durante il periodo del suo soggiorno al Trinity College di Cambrigde, dove fu invitato dal celebre matematico britannico Godfrey Harold Hardy (Jeremy Irons) e dal suo collaboratore John E. Littlewood (Toby Jones).

Nato il 22 dicembre 1887 in una famiglia di umili origini nella regione indiana del Tamil Nadu, Srinivasa Ramanujan iniziò a manifestare il suo interesse per la matematica dall’età di 10 anni quando, iscrivendosi alla scuola superiore di Kumbakonam, entrò per per la prima volta a contatto con i formalismi matematici. Negli anni della scuola, ottenne premi accademici e certificati di merito, acquisendo conoscenze nel campo ben superiori a quelle degli studenti universitari. La svolta arrivò, però, con il libro il libro A Synopsis of Pure Mathematics di George S. Carr, una letteratura che, a detta dello stesso Ramanujan, si rivelerà determinante per la sua formazione matematica, unica materia che accetterà di studiare – soprattutto da autodidatta – nel corso della sua vita.
Una volta sposato, trovò lavoro come impiegato alla Ragioneria di Stato nella città di Chennai; qui, viste le sue incredibili doti matematiche, gli fu consigliato di contattare i ricercatori di Cambridge. Così fece: nel 1913 inviò una missiva a tre professori di Cambridge, tra cui G. H. Hardy, includendovi una lunga lista di teoremi che si dichiarò in grado di dimostrare. Impressionato dal suo lavoro, Hardy – che all’epoca era il più eminente matematico inglese – organizzò l’arrivo di Ramanujan al Trinity College di Cambridge, dando così vita a una fruttuosa collaborazione. Lo stesso Hardy dichiarò poi che il suo più grande contributo alla matematica fu proprio quello di aver scoperto le doti di Ramanujan. Cagionevole di salute, nel 1914 le sue condizioni fisiche peggiorarono drasticamente, per quella che all’epoca fu diagnosticata come tubercolosi ma che, studi recenti, hanno ipotizzato potesse essere un’infezione parassitaria. Nel 1919 fece ritorno in India, dove morì poco dopo a soli 32 anni.

Srinivasa Ramanujan fu il primo ragazzo indiano in assoluto a diventare membro sia del Trinity College che della prestigiosa Royal Society. Oggi gli vengono riconosciuti soprattutto la sua incredibile abilità nel vedere gli schemi sottesi alle operazioni matematiche e il suo enorme contributo alla teoria delle forme modulari.
Il film L’uomo che vide l’infinito, con protagonisti Dev Patel e Jeremy Irons segue la vita del celebre matematico dal momento della sua partenza per Cambridge alla sua morte. Ha una durata di 108 minuti ed è disponibile on demand su Prime Video.