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Home » Film » I 16 migliori film americani adolescenziali

I 16 migliori film americani adolescenziali

Da Breakfast Club a Non per soldi… ma per amore, scopriamo i migliori film americani adolescenziali: replicati, citati e diventati cult.
Maurizio ErmisinoDi Maurizio Ermisino5 Agosto 202213 min lettura
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Una scena di Pretty in Pink
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Tu chiamale, se vuoi, citazioni. Sì, nel momento di scegliere i film che hanno caratterizzato l’adolescenza di più di una generazione, abbiamo capito che quelli che hanno lasciato il segno sono quelli che sono stati più volte replicati, citati, anche copiati, nei film e nelle serie TV che li hanno seguiti. È anche da questi particolari che si giudica un grande film. Così come si vede dai suoi protagonisti, volti diventati iconici, e grandi scene cult che avremmo visto e rivisto negli anni. E poi, cosa che non guasta mai, grandi canzoni.

Di seguito trovate quindi i migliori film americani adolescenziali, da veri classici da vedere come Breakfast Club o Bella in rosa a prodotti più recenti come Twilight e Divergent.

1. Breakfast Club (1985)

una scena di Breakfast club
Quella di Breakfast Club di John Hughes è una storia che vi sembrerà di aver visto tante volte. Ma questa è la prima volta che è stata raccontata. Cinque studenti del liceo vengono messi in punizione: passano un giorno intero, insieme per forza, in biblioteca. I ragazzi sono i più diversi possibile, ma si somigliano più di quanto possa sembrare: tutti hanno un problema che viene dal profondo, dalla propria famiglia. Emilio Estevez, Molly Ringwald, Ally Sheedy, Judd Nelson e Anthony Michael Hall sono gli attori che danno anima e corpo a quella che in fondo è una storia archetipica, e un teen drama che non è la solita commedia sentimentale, ma qualcosa di più intenso e amaro.

Anche i personaggi vi sembreranno quelli archetipici del cinema adolescenziale americano, e lo sono davvero. Ma John Hughes riesce a guardare loro dentro, in profondità. E a scovare molte delle paure che hanno tanti ragazzi alla loro età. Se vi sembra di aver già visto questa storia, è perché è stata citata in decine di Teen Drama, da Dawson’s Creek a Sex Education. Nella colonna sonora c’è l’indimenticabile Don’t You (Forget About Me), che doveva essere cantata di Billy Idol, ma diventò un grande successo dei Simple Minds.

2. Licorice Pizza (2021)

Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson viaggia indietro nel tempo, fino al 1973, nella San Fernando Valley, in California. Gary Valentine, 15 anni e Alana Kane, 25, si incontrano su un set fotografico per l’annuario della scuola. Sarà amicizia, amore, complicità? Tutto questo e forse niente che si possa definire a parole. Licorice Pizza non è un film adolescenziale in senso stretto, ma dell’adolescenza riesca a cogliere il desiderio, il mistero dell’incontro con l’altro sesso, la voglia di crescere in fretta che si ha in quelli che sono gli anni più belli e delicati. Ci sono l’insicurezza, la temerarietà, la fame di vita, quella voglia e quel bisogno di correre, correre, correre, in ogni senso. E poi, scusate se è poco, c’è Life On Mars? di David Bowie.

3. Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano (1983)

Una scena di Risky Business

A proposito di desiderio, Risky Business traduce in immagini una fantasia tipica dell’adolescenza: quella di stare senza i genitori, liberi da ogni vincolo, avere la casa tutta per sé. E di incontrare una ragazza che fino a quel momento si poteva solo sognare. Joel (un Tom Cruise al suo primo ruolo da protagonista, lanciato verso il firmamento della star di Hollywood) è un diciottenne che si trova a casa da solo, mentre i genitori sono in vacanza. Incontra Lana, una giovane prostituta, e mette in piedi con lei e le sue colleghe un’attività in casa sua. Risky Business è un film adolescenziale che, pur restando nei limiti della Hollywood del tempo, cominciava a raccontare storie amorali e scomode. Rebecca De Mornay è bellissima e Tom Cruise è già molto sexy: la sua danza, con camicia e calzini addosso, in salotto è una scena cult citata più volte.

4. Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare (1984)

Una scena di Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare
Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare è un altro, storico film di John Hughes, con Molly Ringwald. È un romanzo di formazione, un film adolescenziale visto dal punto di vista femminile, cosa che allora non era affatto scontata. Samantha “Sam” Baker si sveglia, ed è il giorno del suo sedicesimo compleanno. Lei è confusa e felice, ma i suoi familiari se lo sono dimenticato perché la sorella sta per sposarsi. Sixteen Candles ha il tocco inconfondibile di John Hughes, e racconta una giovane donna non come oggetto del desiderio ma come protagonista, con i suoi sogni, le sue paure, le sue speranze. Molly Ringwald, dai capelli rossi, è anche un modello di bellezza diverso dalle bellone americane, carico di timidezza e autoironia. John Hughes continua la poetica di Breakfast Club, portando in scena adolescenti dimenticati dai loro genitori, adulti troppo presi da se stessi.

5. Una pazza giornata di vacanza (1986)

Una scena di Una pazza giornata di vacanza

C’è ancora John Hughes con un grande Matthew Broderick nei panni del giovane Ferris Bueller, che una mattina finge di sentirsi per poter marinare la scuola. Ferris, dalla prima scena, rompe la quarta parete e si rivolge direttamente al pubblico, rendendolo complice. Con Ferris ci sono Cameron, amico da una vita e Sloane, la sua ragazza (Mia Sara, in un ruolo che era stato pensato per Molly Ringwald). Quella che passeranno sarà proprio una pazza giornata di vacanza, con l’esibizione di Ferris in una parata, sulle note di Twist And Shout dei Beatles. Ma verso la fine del film, ecco affiorare un tema più serio: Cameron confessa la continua e costante paura che ha del padre, il suo giudizio e le sue reazioni violente, qualsiasi cosa faccia. Ancora una volta John Hughes ci parla di adolescenti e adulti, e di due generazioni davvero troppo distanti, a volte inconciliabili.

6. Bella in rosa (1986)

Una scena di Bella in rosa

Bella in rosa porta la firma di Howard Deutch, ma è a tutti gli effetti un altro film di John Hughes, che firma la sceneggiatura e porta nel ruolo di protagonista la sua musa, Molly Ringwald. In questo film è Andie Walsh, una studentessa che lavora in un negozio di dischi, gira su una macchina rosa e vive con il padre disoccupato. Grazie a una borsa di studio ha l’occasione di andare a una scuola frequentata da ricchi e figli di papà. Ma le sue origini e il suo aspetto la rendono bersaglio di prese in giro. Così comincia a cucirsi gli abiti da sola per apparire diversa. Accanto alla Ringwald c’è un giovane Andrew McCarthy e la canzone che dà il titolo al film originale, Pretty In Pink, è degli Psychedelic Furs. Ma l’intera colonna sonora è a base di brani new wave, con canzoni dei New Order e degli Smiths. La scuola che vediamo è la stessa dove è stato girato Grease, e Bella in rosa è citato in Grindhouse – A prova di morte e Ready Player One.

7. Footloose (1984)

Una scena di Footloose
“La danza è il nostro modo di celebrare la vita”. Sono quelle frasi che restano e che segnano per sempre un film. Footloose è una storia di ribellione e libertà, quella di Ren McCormack, ragazzo che da Chicago arriva a Bomont. piccolo paese di provincia che ha bandito la musica rock, il ballo e tutto ciò che viene definito immorale dopo che cinque ragazzi sono morti tornando da un concerto. Ren, un grande e iconico Kevin Bacon, diventa così il leader di chi si batte per la libertà d’espressione, in una storia che è ancora una volta il contrasto tra due generazioni troppo lontane. Per Ren, ovviamente, c’è anche l’amore, ed è la bellissima Lori Singer che avevamo visto in Saranno famosi. E Kenny Loggins canta Footloose.

8. Noi siamo infinito (2012)

Sì, c’è ancora David Bowie, stavolta con “Heroes”. Quando riesci a costruire una scena in cui tre ragazzi, in macchina in una galleria, mettono una cassetta nell’autoradio, e ascoltano, a tutto volume, per la prima volte, “Heroes”, stupiti negli occhi e nel cuore, hai già portato a casa il film. Noi siamo infinito lo ricordiamo per questa iconica scena, ma è un film bello e delicato. È la storia dell’amicizia tra Charlie, ragazzo timido e impacciato, e una ragazza dell’ultimo anno, Sam. E anche di quella con il fratellastro Patrick. Noi siamo infinito è la storia di quella cosa che non sai se è amicizia o amore, ma va bene comunque, perché sai che segnerà la tua vita. Noi siamo infinito colpisce per la delicatezza del racconto e per i suoi protagonisti, tutti perfetti: Logan Lerman, Ezra Miller e Emma Watson.

9. Hunger Games (2012)

Hunger Games, e i film che l’hanno seguito, può stare di diritto tra i film adolescenziali americani perché è diretto a quel target e perché è una grande metafora dell’adolescenza. E ha dato anche il via a una tendenza per cui anche la fantascienza distopica poteva diventare un film per adolescenti, e quel mondo non era più solo appannaggio della commedia sentimentale. Katniss, Peeta e Gale sono diventati per milioni di adolescenti dei modelli in cui riconoscersi, dei giovani che riescono, a fatica e contro tutti a trovare il proprio posto nel mondo. Hunger Games spiega agli adolescenti i tranelli dei mass media e della propaganda, dei regimi totalitari. E la storia è una metafora delle condizioni dei giovani d’oggi, messi l’uno contro l’altro nell’arena del mondo del lavoro, senza un futuro assicurato, e senza solidarietà reciproca. Tutto eccezionale, ma non sarebbe stata la stessa cosa senza una protagonista come la carismatica Jennifer Lawrence.

10. Twilight (2008)

Anche Twilight, e la saga che ha seguito il primo film, tratta dai libri di Stephanie Meyer, è una metafora dei desideri, dei sogni e delle paure di un’adolescente e di una giovane donna: il sentirsi incompresi, diversi da tutti, l’amore contrastato, i primi turbamenti sentimentali e sessuali. E poi la crescita, l’impegno, il diventare adulti tutto in un colpo. E infine la gravidanza. Per questo molte ragazze si sono identificate in Bella e nella saga di Twilight. Anche se parla di vampiri e licantropi, Twilight non è un horror. È un vero e proprio mélo adolescenziale, un romanzo di formazione. Anche qui gli attori hanno fatto molto per il successo della saga: Robert Pattinson e Kristen Stewart sono perfetti per i personaggi a cui hanno dato il corpo e il volto.

11. A un metro da te (2019)

A un metro da te è la storia dell’amore tra Stella, una ragazza ammalata di fibrosi cistica, e Will, un nuovo paziente ricoverato nel suo reparto. Siccome sono affetti diversi ceppi di infezioni batteriche, i singoli pazienti del reparto hanno il divieto di toccarsi tra di loro. Ognuno di loro deve stare a un metro di distanza dalle persone e in particolare dagli altri malati. Haley Lou Richardson e Cole Sprouse sono gli attori che hanno reso concreta e potente questa storia.

12. Colpa delle stelle (2014)

Anche Colpa delle stelle vive di due ottimi attori, volti perfetti per fare affezionare il giovane pubblico. Sono Shailene Woodley e Hansel Elgort. Hazel è una diciassettenne che ha un cancro diagnosticatole all’età di tredici anni, e frequenta un gruppo di supporto. È qui che incontra Augustus, ex cestista con una gamba amputata a causa di un osteosarcoma. I due si conoscono, si innamorano, complice anche un libro e un viaggio ad Amsterdam. Colpa delle stelle è commovente anche grazie a due attori in stato di grazia.

13. Divergent (2014)

Shailene Woodley è anche la protagonista di Divergent, e della saga che l’ha seguito, un altro esempio di film adolescenziale virato in fantascienza distopica. È Tris, una ragazza che vive a Chicago dopo che il mondo è stato devastato da una guerra. I sopravvissuti si sono chiusi dentro alla città e si sono divisi in rigide fazioni. Non appena maggiorenne ogni ragazzo, dopo un test che ne svela l’indole, deve scegliere a che fazione appartenere. La metafora è questa: a ognuno è permesso di essere una cosa sola, e la repressione delle individualità è il primo passo verso il controllo. E si parla proprio di adolescenza: non sapere ancora qual è il proprio posto nel mondo, la paura di restare esclusi dai gruppi, il bisogno di appartenere a qualche tribù e la difficoltà nel compiere le prime scelte sono tipiche di questa età.

14. Easy Girl (2010)

Easy Girl non è il solito teen movie americano. Perché? Primo, ha una protagonista speciale, quella Emma Stone che sarebbe diventata una star di Hollywood. Secondo, ha un’idea geniale: prendere un romanzo come La lettera scarlatta e trasformarlo in un film adolescenziale. È la storia Olive, studentessa di liceo, che per sfuggire a un weekend di campeggio con la migliore amica e i suoi, inventa una scusa dicendo che lo trascorrerà con un ragazzo. Per una serie di equivoci, Olive dice di aver perso la verginità. E quella bugia diventa pettegolezzo e oggetto di passaparola in tutto il liceo. È un film attualissimo perché parla di reputazione, uno dei temi chiave del mondo di oggi.

15. Il giardino delle vergini suicide (1999)

Il giardino delle vergini suicide è qui in rappresentanza di tutta la filmografia di Sofia Coppola, autrice che come poche altre ha messo in scena i patemi d’animo dell’adolescenza, trovando sempre storie che, in fondo, raccontassero la sua, e la sua solitudine di figlia d’arte dal nome pesante nella Hollywood degli anni Ottanta. Il giardino delle vergini suicide è il suo film d’esordio. Siamo a Detroit, Michigan, nel 1974, in una tranquilla periferia. La famiglia Lisbon ha cinque figlie dai 17 ai 13 anni. I genitori sono severissimi e tengono sotto stretta sorveglianza le ragazze, impedendo loro di godere della propria adolescenza. Ipnotico, etereo, esistenziale nella sua leggerezza, l’esordio di Sofia Coppola coglie uno dei temi dell’adolescenza, con una grande Kirsten Dunst come protagonista.

16. Non per soldi… ma per amore (1989)

Una scena di Non per soldi… ma per amoreAbbiamo parlato più volte di musica, e di scene madri legate ad essa. Per parlare di Non per soldi ma per amore iniziamo ancora da qui, da quel John Cusack (anche lui agli esordi e lanciato verso una grande carriera) che prende uno di quegli stereo degli anni Ottanta e fa risuonare a tutto volume In Your Eyes di Peter Gabriel sotto la finestra della sua amata. È la scena chiave e il finale di un film che racconta una storia semplice. John Cusack è Lloyd Dobler, ragazzo che ama il kickboxing e non va bene a scuola, mentre Diane Court è bravissima e ha appena vinto una borsa di studio per l’Inghilterra. Non si sa come, ma accetta di uscire con Lloyd e scopre il suo lato romantico. Ma la cattiva opinione che il padre di Diane ha nei confronti di Lloyd, le indagini del fisco sulla famiglia Court e l’imminente partenza per l’Inghilterra rendono quella tra i due la classica storia d’amore tormentata. Non per soldi… ma per amore, che troveremo citato in How I Met Your Mother, è il film d’esordio di un autore che avrebbe fatto molta strada: Cameron Crowe.

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