Quale volto femminile del cinema a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ricordate istintivamente? Le risposte potrebbero essere molteplici, ma ci sono nomi e cognomi che riscuoterebbero maggior successo anche in un ipotetico sondaggio improvvisato. Tra loro, probabilmente, si farebbe largo Demi Moore. Si tratta soltanto di una supposizione, ma poche attrici dell’epoca racchiudevano tutte le caratteristiche richieste nella giungla di Hollywood. Un passato complicato, un talento sufficiente per potersi cimentare in diversi generi, una chiacchierata relazione con un altro divo americano (Bruce Willis) e probabilmente uno dei primi piani più esplosivi del cinema di fine secolo.
Quanto basta, come premessa, per ricavarsi il proprio spazio nella storia del cinema. Poi c’è tutto il resto.
Se a prima vista sembra che Demi Moore non sia mai riuscita a scrollarsi di dosso l’etichetta di sex symbol e oltrepassare quel punto di vista mediatico che lei stessa ha contribuito a costruirsi, analizzando la sua carriera emerge ben altro.
La sua filmografia pullula di titoli capaci di dividere critica e pubblico. E spesso, quando uno di quei film è stato stroncato dal giudizio della stampa, è comunque entrato nell’immaginario collettivo proprio grazie alla magnetica presenza di Demi Moore.
Nonostante abbia diradato le sue apparizioni sul grande schermo, le performance di Moore in film ormai annoverati come cult del cinema americano le permettono anche oggi, nel giorno del suo 60° compleanno, di essere uno dei nomi di Hollywood conosciuti anche tra i più giovani.
Analizzando la carriera di Demi Moore è incredibile scoprire la quantità di produzioni che qualsiasi spettatore disattento può ricordare, ben al di là dell’effettiva qualità del film in sé. Leggere titoli come Striptease (1996), Soldato Jane (1997), La lettera scarlatta (1995) e, rullo di tamburi, Proposta indecente (1993), permetterà alla vostra mente di visualizzare almeno un frame di uno di questi film. Ma la domanda che oggi ci poniamo è: quali sono i migliori film con Demi Moore nel cast? Scopriamoli insieme.
1. Harry a pezzi (1997)
Uno dei migliori film di Woody Allen degli anni ’90, Harry a pezzi è un compendio di pessimismo cronico e turbe esistenziali dell’artista newyorchese, al quale partecipa anche Demi Moore all’interno di un cast nutritissimo. Il regista le affida il ruolo di Helen, la terza analista del personaggio interpretato da Stanley Tucci, Paul Epstein. Una performance incisiva valorizzata dalla (solita) ficcante sceneggiatura di Woody Allen, candidata anche all’Oscar per il miglior script.
Celebre la battuta con la quale Helen decide di iniziare una relazione con Paul, prima che lui arrivi a definirla “un’ebrea al quadrato”: «Credo sia meglio che noi concludiamo il trattamento e credo anche che dovremmo prenderci un consistente lasso di tempo e poi, se proviamo la stessa cosa, credo che potremmo cominciare a vederci di nuovo socialmente».
2. Codice d’onore (1992)
A riprova del talento poliedrico di Demi Moore, due anni dopo la consacrazione con Ghost – Fantasma, l’attrice veste i panni della tenente comandante JoAnne Galloway al fianco del protagonista, il giovane avvocato Daniel Kaffee (Tom Cruise), nella difesa di due marine accusati di aver ucciso un collega. Codice d’onore si presenta sin dai credit come un film a cavallo tra gli ultimi due decenni del ventesimo secolo. Cruise è all’apice della popolarità dopo il successo planetario di Top Gun, e Demi Moore è la degna controparte di un teso dramma militaresco, ma il cast comprende anche un veterano come Jack Nicholson, candidato all’ennesimo Oscar, e Kevin Bacon. Alla regia, manco a dirlo, Rob Reiner, particolarmente ispirato in quel periodo e perfetto direttore d’orchestra, grazie anche alla scrittura di un esordiente d’eccezione: Aaron Sorkin.
Demi Moore in divisa bianca da militare conquista il cuore degli spettatori senza nemmeno dover ricorrere alla scontata sequenza erotica. In sceneggiatura era presente una scena hot sotto le lenzuola con Tom Cruise, omessa perché ritenuta superflua ai fini della narrazione.
3. Bobby (2006)
Una dimostrazione della considerazione che Demi Moore si è costruita nel corso degli anni non solo nel filone di commedie romantiche o action movie. A metà degli anni 2000, Emilio Estevez la sceglie per il ruolo ispirato a Rosemary Clooney, Virginia Fallon, moglie di Tim Fallon, ispirato a José Ferrer e interpretato proprio da Estevez. Un personaggio affascinante in un film dal cast infinito e costruito sfruttando un punto di vista corale attraverso i presenti all’Hotel Ambassador il 5 giugno 1968, quando venne assassinato il senatore Robert ‘Bobby’ Kennedy, grande amico di Rosemary Clooney.
Nonostante le difficoltà di Estevez nel conferire adeguata rilevanza a ogni personaggio, il carisma e l’incredibile attrazione che Moore suscita per l’obiettivo le permettono di emergere rispetto ad altri colleghi, in un dramma ben calibrato che tenta, grazie anche a un’ottima confezione, di raccontare un periodo significativo nella storia degli Stati Uniti nell’epoca precedente al Vietnam.
4. Margin Call (2012)
Se vi siete posti l’obiettivo di cercare un ruolo insolito nella filmografia di Demi Moore, quello di Sarah Robertson in Margin Call è probabilmente il migliore che possiate trovare. L’attrice è la protagonista femminile di un film che ripercorre un altro periodo negativo della storia contemporanea, la crisi finanziaria del 2008. In un mondo governato da squali, il personaggio di Moore è un’analista del rischio che finirà per fungere da capro espiatorio, come accade quando certe bieche azioni sfuggono di mano e occorre sacrificare qualcuno per trovare ad ogni costo una via d’uscita.
Ottima interpretazione di Demi Moore che torna a lavorare su registri che le risultano congeniali e che aveva saputo alternare con grande consapevolezza soprattutto nella prima parte di una carriera molto più variegata di come sovente viene presentata.
5. Ghost – Fantasma (1990)
Non è tanto la celeberrima scena di Patrick Swayze avvinghiato romanticamente al corpo e alle mani di Demi Moore mentre modellano il vaso d’argilla e si lasciano andare alla passione sulle note di Unchained Melody. Nemmeno la storia d’amore tra i due personaggi, lo sfortunato bancario Sam (Swayze) e la fidanzata Molly (Moore), francamente piuttosto scontata e melensa. Il film di Jerry Zucker entra in questa cinquina perché racchiude tutti gli ingredienti adatti a farsi amare (o odiare, a seconda dei gusti) dal pubblico. Atmosfere cupe e insolite per una commedia romantica che rivela sfumature horror e misteriose, un’alchimia perfetta tra i due protagonisti e una vena comica magistralmente guidata dall’istrionica Whoopi Goldberg, premiata (meritatamente) con l’Oscar alla miglior attrice non protagonista. E soprattutto il primo piano di Demi Moore, con gli occhi lucidi e colmi di lacrime e un taglio di capelli che farà scuola negli anni ’90.