Arancia Meccanica, film di Stanley Kubrick del 1973, decisamente all’avanguardia per quanto riguarda l’esibizione della violenza, mostrata sullo schermo senza compromessi o censure, è passato alla storia per molte sequenze d’impatto; ma certamente la più memorabile di tutte, ancora a distanza di 50 anni dall’uscita, è quella della cosiddetta “cura Ludovico“, così chiamata perché prevede l’utilizzo di musica del compositore Ludwig Van Beethoven: il protagonista, impossibilitato a chiudere gli occhi, bloccati con delle pinze, è costretto a visionare filmati di estrema violenza e sesso, per guarire dalle sue tendenze aggressive.
Alex, infatti, è, un giovanotto inglese dedito a pestaggi e aggressioni nei confronti della borghesia benestante, che viene arrestato e ricoverato in una sorta di ospedale psichiatrico, dove viene sottoposto a un particolare tipo di terapia aversiva volta a generare rigetto nei confronti di determinati comportamenti antisociali.
Una sequenza rimasta nella storia del cinema… e nella memoria di Malcolm McDowell, protagonista del film nei panni di Alex che, ancora, a distanza di decenni, ricorda con parole ben poco lusinghiere l’esperienza, in diverse interviste: “Non ho mai provato un dolore del genere in tutta la mia vita – sintetizza l’attore ai microfoni di ET Tonight nel 2014- “era come se mi avessero lacerato gli occhi con dei rasoi; sul momento, non ho sentito nulla, perché mi avevano fatto l’anestesia locale, ma poi, tornando a casa dal set, mi resi conto che mi avevano lesionato una cornea. E non lo raccomando a nessuno“.
Il racconto, però, non finisce qui; nel 2021 McDowell, consegna infatti a NME una dettagliata rievocazione delle difficilissime riprese, regalando alcuni retroscena fino ad allora inediti:
Stanley mi fa vedere una foto per spiegarmi cosa avremmo dovuto fare.
“Lo stanno operando agli occhi, cosa c’è da capire?”
“Dobbiamo fare questa cosa qua”.
“Non se ne parla neanche”
Alla fine mi dice che aveva già contattato un oftalmologo di Londra per una consulenza, e allora io accetto. Poi il giorno delle riprese, me lo vedo arrivare ed eccolo lì… è uno degli attori del film!
‘Non si preoccupi, non sentirà niente, le faremo l’anestesia’.
Le classiche ultime parole famose. Si sbagliavano di grosso.
Come se non bastasse però, la scena venne girata una seconda volta, per esigenze tecniche:
Insomma, una settimana dopo avermi lesionato la cornea, Stanley mi dice che avevano bisogno di un primo piano dell’occhio.
“Fatelo fare alla controfigura, è pagata per questo”
“Non posso, i tuoi occhi sono davvero particolari”
E quindi ho dovuto farlo una seconda volta, con un’altra lesione della cornea! Niente a che vedere con la precedente, per carità, ma in quel caso si trattò di una vera e propria tortura, perché sapevo esattamente cosa aspettarmi, ma alla fine ne è valsa la pena, anche se ne uscii fisicamente e psicologicamente esausto”.
Arancia Meccanica ottenne quattro nomination all’Oscar, senza vincerne nessuno.