Benedetta, il nuovo film scandalo del regista olandese Paul Verhoeven è tratto da una storia vera, più precisamente dal saggio di Judith C. Brown Atti impuri, pubblicato nel 1986, sulla vita di Benedetta Carlini, una suora italiana vissuta all’epoca della Controriforma, che divenne nota per le sue visioni e la sua relazione omosessuale con una sorella del convento che dirigeva
Nata nel 1591 a Vellano, un paese vicino a Pistoia, in Toscana, Benedetta Carlini mostrò un forte interesse per la vita religiosa fin dall’infanzia. A 16 anni, entrò nel Convento della Madre di Dio, a Pescia come novizia. Due anni dopo fu ordinata monaca e a meno di 30 anni diventò badessa. Benedetta, qualche anno dopo la nomina, affermò di aver avuto una visione di Gesù. Il Cristo le strappava il cuore dal petto e lo sostituiva con il proprio cuore trafitto da tre frecce. Sul suo corpo le comparirono anche le stimmate di Gesù crocifisso.
Suor Benedetta, in una delle sue visioni, celebrò il suo matrimonio con Gesù, che la prese come sua sposa spirituale. Le suore temevano che a visitare la Badessa fosse il demonio, per questo un’altra sorella, suor Bartolomea, andò a vivere nella cella di Benedetta. Le visioni della badessa terminarono anche se lei raccontava di ricevere ancora presenze soprannaturali.
Le autorità ecclesiastiche, siamo nel periodo della Controriforma, preferirono censurare le visioni mistiche della badessa, potenzialmente eretiche. Tuttavia, le cose presero una piega negativa quando suor Bartolomea confessò di essere l’amante di Benedetta. Le due donne avevano fatto l’amore, e durante i loro amplessi avevano avuto le visioni mistiche che la Badessa aveva raccontato.
Il vescovo di Pistoia accusò suor Benedetta di eresia e di condotta immorale. La badessa, dopo la condanna, passò il resto della sua vita rinchiusa in una cella. Benedetta Carlini morì in prigione nel 1661.