Nelle nuove foto dal set britannico di Biancaneve e i sette nani, versione live action dell’omonimo classico Disney, in uscita nel 2023, possiamo vedere come i sette “nani” del titolo siano profondamente cambiati rispetto all’iconografia classica; le immagini, raccolte in esclusiva dal quotidiano britannico Daily Mail, mostrano infatti l’eroina Disney, qui impersonata da una comparsa, insieme al suo gioviale gruppo di compagni. Accanto alla gallery fotografica completa, che potete trovare qui, è stato diffuso anche un video amatoriale delle riprese, che vi proponiamo sotto.
Com’è facile notare, l’allegra brigata presenta personaggi che, oltre a indossare capi di vestiario diversi e fortemente caratterizzati gli uni dagli altri, offrono una varietà di caratteristiche fisiche, etnie ed età molto marcata; all’interno del gruppo troviamo infatti personaggi con colorazioni della pelle e stature differenti solo uno dei sette membri, peraltro, appare affetto da una qualche forma di nanismo. Tomi Lahren, opinionista di Fox News, ha rilevato la presunta incoerenza della decisione; “Hanno scelto una sola persona di bassa statura, giusto per essere politicamente corretti? In che modo non dare la possibilità a sei altre persone come lui di lavorare, e quindi ricevere un assegno, sarebbe indice di sensibilità? La Disney si sta davvero rendendo ridicola“. La Casa del Topo, peraltro, interpellata da Vanity Fair, ha dichiarato che le immagini in questione, seppur autentiche, non sono da considerarsi ufficiali, in quanto scattate nel corso di alcune riprese aggiuntive, con alcuni membri del cast sostituiti da comparse.
Le origini della discussione sul nuovo live action, incentrata sull’opportunità di rinforzare o meno stereotipi culturali molto radicati nel tempo, risalgono ad alcuni anni fa, allorché Peter Dinklage, star di Game Of Thrones affetta da acondroplasia, aveva fortemente criticato la scelta della Disney di riproporre la storia di Biancaneve, senza prima adattarla alla sensibilità odierna: “Sono rimasto un po’ perplesso, devo dire… è stata scelta un’attrice di etnia latina per interpretare Biancaneve, ma il film continua a chiamarsi Biancaneve e i sette nani? Da un lato sei progressista, dall’altro racconti ancora la solita storia retrograda del cazzo di sette nani che vivono in una caverna? Ma che stronzate sono? Se non sono riuscito a perorare la mia causa, qui dal mio piedistallo, significa che non ho fatto abbastanza casino“.
Immediata la risposta della Disney che, in un comunicato, qualche giorno dopo, ribadiva la volontà di affrontare in modo costruttivo il tema dell’inclusività: “Per evitare di corroborare gli stereotipi contenuti nel film animato originale, è nostra intenzione intraprendere un approccio diverso nella scrittura di questi sette personaggi, e per far ciò, ci stiamo consultando con alcuni membri della comunità che comprende le persone affette da nanismo“.