Ana De Armas è convinta che il suo Blonde, il film in concorso a Venezia 2022, finirà per creare controversie e disagio a chi lo guarderà e lo commenterà. La pellicola che vede protagonista l’attrice cubana, non è il classico biopic di Marilyn Monroe, essendo tratto dall’omonimo libro di Joyce Carol Oates, una storia romanzata della breve, scioccante vita dell’attrice di A qualcuno piace caldo. La pellicola, dopo la presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia, arriverà nelle sale il 21 settembre e sarà disponibile su Netflix a partire dal 28 settembre.
Il film diretto da Andrew Dominik ha avuto un lungo percorso prima di essere prodotto da Netflix e negli Stati Uniti è stato classificato come NC-17, questo significa che le persone di età inferiore ai 17 anni possono guardarlo, ma solo se accompagnate da un adulto. Il rating è arrivato per una scena del libro, un’aggressione sessuale rievocata dal regista, nella quale Marilyn Monroe sarebbe stata violentata da un produttore alla sua prima audizione, cosa mai confermata, anzi smentita da alcuni biografi dell’attrice.
Ana De Armas ritiene che il film non lascerà il pubblico indifferente perché il regista non si è mai tirato indietro, preferendo non scendere a mai a compromessi, neanche in fase di post-produzione. “Andrew non è sceso a compromessi, nemmeno una volta“, ha detto de Armas a Empire “Ha puntato i piedi. Questo film ha fatto un lungo cammino, non solo prima di essere realizzato, ma anche dopo“. Il risultato è un lungometraggio che va oltre i confini cinematografici che sono stati stabiliti, stimola i tabù culturali, alternando bianco e nero e colore con formati mutevoli, body cam, una ripresa in POV vaginale, conversazioni tenute con un feto e riprese a mano. “È un film che dovrebbe creare polemiche e disagio, e dovrebbe farti pensare a quanto che è successo e quanto sta ancora accadendo., ha detto Ana De Armas aggiungendo: “È rivoluzionario e penso che sia così coraggioso”.
La modella e attrice cubana comunque, ci tiene a sottolineare che la violenza di Blonde non è mai stata gratuita: “C’è sempre stato molto rispetto e comprensione per il trauma che stavamo raccontando”. “Nonostante il rating NC-17 – ha aggiunto la star – non ho mai avvertito che ci fosse qualcosa di strumentalizzato. Il film è nato come un’esperienza, per seguire i sentimenti del personaggio che stavamo rappresentando, per capire quello che stava passando, questo, sfortunatamente, richiede un grande sforzo”.
Ciò ha comportato una performance impegnativa da parte di Ana de Armas, che ha affrontato le montagne russe dell’esistenza di Norma Jeane. “Che si tratti di girare una scena di aborto, di affrontare abusi, nudità, sesso felice, sesso infelice, è molto importante mostrare la realtà”, dice l’attrice naturalizzata spagnola. “Non è che mi piaccia andare in giro nuda per il set. Ma in questo caso, ho dovuto dare me stessa alla fragilità, alla forza, alla sessualità e a tutto il resto. Perché noi siamo tutto questo. Ed è una sensazione reale e onesta”. Il risultato è un’odissea di quasi tre ore, formalmente sperimentale, diversa da qualsiasi cosa abbiate mai visto.