Bono ha rivelato che Ben Affleck e Matt Damon hanno prodotto Kiss the Future, un documentario che racconta il coinvolgimento degli U2 durante la guerra in Bosnia. Il frontman della band irlandese ha da poco pubblicato il libro autobiografico Surrender. 40 canzoni, una storia che sta promuovendo con un beve tour da solista.
Bono, frontman degli U2, ha raccontato a Welt che Ben Affleck e Matt Damon sono i produttori di Kiss the Future. Il documentario racconterà il concerto che la band irlandese organizzò via satellite nel 1993 a Sarajevo durante i giorni più bui della guerra in Bosnia e il concerto dal vivo del 1997 dopo la fine della guerra. Nel 1993 la band durante i concerti proiettava sugli schermi le immagini della guerra girate dal documentarista Bill Carter. Il gruppo compose anche il brano Miss Sarajevo a cui partecipò Luciano Pavarotti.
Bono ha raccontato che l’idea per il documentario è nata dal suo viaggio a Kiev per sostenere gli sforzi bellici dell’Ucraina contro la Russia. “Nei testi degli U2 abbiamo sempre raccontato la nostra solidarietà alle persone oppresse, vittime di violenze”, ha detto il cantante. “Quando Edge ed io abbiamo preso il treno per Kiev, all’inizio non avevo pensato a Sarajevo. Ma a poco a poco i ricordi sono tornati a galla. Matt Damon e Ben Affleck hanno prodotto un documentario sull’argomento collegando gli attentati di Sarajevo a quelli di Kiev. Il film si chiama ‘Kiss the Future’, Nenad Cicin-Sain è il nome del regista. Riguarda anche il ruolo che l’arte può svolgere nell’elevare le anime delle persone che vivono sotto la minaccia delle bombe“.
Bono spera che il documentario possa dare speranza agli ucraini, sia durante la guerra, che durante il processo di ricostruzione della nazione dopo la fine del conflitto. “Il messaggio del film è: ciò che la gente di Sarajevo ha dovuto sopportare è solo l’inizio per i residenti di Kiev“, ha affermato. “E poi viene mostrata la situazione delle persone in Ucraina. Non è finita per loro. È stimolante vedere che in Ucraina c’è un esercito di 60 milioni di persone, l’intera popolazione ne fa parte. Perché tutti conoscono il valore della libertà, perché tutti difendono la libertà. È la battaglia più eroica di sempre“, ha concluso Bono.