Mercoledì 3 gennaio, Christopher Nolan, durante il discorso di consegna del New York Critics’ Award alla Miglior regia per Oppenheimer, ha parlato a lungo del difficile rapporto tra registi e critica cinematografica, regalando alla platea un gustoso e divertente aneddoto esplicativo, relativo a una sessione di pedalata virtuale di gruppo con il Peloton, una cyclette hi-tech con cui è possibile allenarsi pedalando da casa via streaming, seguiti da un trainer. Il regista ha raccontato come, durante un allenamento, l’istruttore, che ovviamente non sapeva della presenza di Nolan nel gruppo, abbia stroncato senza appello uno dei suoi film (il titolo non è stato divulgato).
Ecco di seguito il racconto del regista, riportato da Variety: dopo aver riferito l’aneddoto, Nolan castiga senza troppe remore quelli che descrive come critici improvvisati e irrispettosi: “Sono lì che sputo l’anima sul Peloton, e a un certo punto sento che l’istruttore nomina un mio film e dice a tutti: “Voi l’avete visto? Io personalmente credo di aver buttato due ore della mia vita”.
Sentite… quando il vostro famoso collega Rex Reed spala merda su un mio film, almeno non lo fa chiedendovi di pedalare a tutta forza! Oggi, in un mondo dove le opinioni sono dappertutto, si è diffusa l’idea che la critica cinematografica debba in qualche modo essere democratica, ma personalmente ritengo che la critica non dovrebbe essere un istinto, bensì una professione“.
![Christopher Nolan](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/GettyImages-1524043085-copy-1024x577.jpg)
Nel suo lungo discorso, Nolan trova però spazio anche per lodare i critici che gli hanno conferito il premio, i quali “discutono di cinema con obiettività”, o perlomeno ci provano: “Scrivere di cinema con obiettività è certamente un paradosso, ma l’aspirazione all’obiettività è ciò che davvero rende la critica vitale, imperitura e utile, sia ai cineasti che a tutta la comunità del cinema“.
Il regista conclude infine il suo discorso sottolineando quanto al giorno d’oggi sia ormai fondamentale il giudizio del fruitore di un’opera in relazione al valore dell’opera stessa; in questo contesto, mentre le intenzioni dell’autore sono sempre meno importanti, e solo il contenuto dell’opera risulta davvero fondamentale, è compito del buon critico indirizzare il destinatario verso una esaustiva comprensione del contesto in cui l’opera si inserisce e del messaggio che vuole veicolare:
“Nel mondo di oggi, non ci si può più nascondere dietro l’intento autoriale; viviamo in un mondo in cui il destinatario dell’opera ha tutto il diritto di dire la sua sul significato di un’opera. L’opera dovrebbe parlare da sola; un film non è come io regista lo concepisco, ma è come tu spettatore lo ricevi. E in questo mondo, il ruolo del critico professionista, dell’analista, di chi tenta di dare un contesto, finisce per essere veramente importante. I registi hanno da sempre un rapporto complesso con i critici e la critica, ma dopo aver letto le vostre attente e ponderate considerazioni su Oppenheimer, io vi sarà sempre immensamente grato“.
Oppenheimer, ultima fatica di Nolan, ha incassato 950 milioni in tutto il mondo, sfruttando in parte il fenomeno dell’uscita contestuale a Barbie; una “strana coppia” che ha dato vita al bizzarro fenomeno social del Barbienheimer. In un inatteso colpo di scena, nella giornata del 5 gennaio, dopo che su Internet è trapelato il video della lezione incriminata, l’istruttore ha deciso di rispondere al regista, attraverso un post su Instagram, rivelando anche il titolo del film incriminato.