Teodosio Di Genio, giornalista de Il Golfo, ha pubblicato il suo primo libro un saggio dal titolo “Cinema di Costume – Registi tra le onde”. Il libro saggio si pone l’idea di andare a creare un parallelo tra la settima arte e il mare, l’acqua come legame tra tredici registi e tredici modi differenti di fare cinema.
Il saggio parte da un confronto tra due registi molto diversi e appartenenti a due epoche totalmente diverse come Jean Vigo e Leos Carax con un cinema però che in entrambi i casi si muove sui canali parigini. Si passa poi ad analizzare il lavoro di Agnès Varda e Abdellatif Kechiche che si sono dilettati molto spesso tra le spiagge proprio del paese transalpino. Non si può dimenticare ovviamente il contributo di un regista molto importante per la storia della Francia, cioè Eric Rohmer. A lui fanno seguito due suoi discepoli che nel tempo hanno regalato pezzi di bravura in sala come Francois Ozon e Celine Sciamma.
Il libro poi si sposta in Italia dove troviamo le Isole Eolie sotto lo sguardo neorealista di Roberto Rossellini in Stromboli e la piscina come tema ricorrente in Nanni Moretti e non solo in Palombella Rossa. Si arriva poi alle vacanze in barca raccontate nei film di Ruben Ostlund e Leonardo Guerra Seragnoli per non dimenticare chi sulle spiagge ha fatto un tipo di cinema molto differente e cioè da un lato i Fratelli Vanzina e dall’altro Kathryn Bigelow.