Nel finale del film Carosello Carosone, la fama di Renato e il Sestetto cresce inarrestabile. Dopo numerosi successi in Europa, partono per una tournée internazionale, culminando con un trionfale concerto alla Carnegie Hall di New York. Il 7 settembre 1959, Renato annuncia in televisione il suo ritiro dalle scene, passando il testimone a Gegè.
Il film tv si conclude poi con un epilogo finale:
Quella sera, al culmine del successo, Renato Carosone si ritirò dalle scene per dedicarsi alla famiglia. Tornò a suonare nel 1975 e continuò fino alla sua scomparsa nel 2001. Nessun cantante italiano, fino ad oggi, ha raggiunto tre volte la vetta delle classifiche americane. Gegè Di Giacomo continuò a suonare in tutta Italia le canzoni di Renato. Dopo una fortunata carriera da solista, Peter Van Wood si dedicò all’astrologia e diventò un amato personaggio televisivo.
Stasera su Rai 1 alle 21:25, e in contemporanea su RaiPlay, andrà in onda “Carosello Carosone”, il film TV di Lucio Pellegrini dedicato a Renato Carosone (1920-2001). Trasmesso per la prima volta il 18 marzo 2021 e ispirato liberamente al libro “Carosonissimo” di Federico Vacalebre, il film celebra una figura centrale dello spettacolo, della cultura e della società italiana del secondo Novecento. Carosone, idolatrato da personaggi come Renzo Arbore e Fiorello, è stato uno dei due cantanti italiani, insieme a Domenico Modugno, a scalare le classifiche americane con dischi non in inglese. La storia inizia proprio dal suo successo americano.
New York, 1958. Renato Carosone (interpretato da Eduardo Scarpetta) è alle prese con le prove alla Carnegie Hall per uno dei concerti più attesi della città, non solo dalla comunità italo-americana. Durante le prove, ricorda la nascita delle sue hit come “Maruzzella”, “O’Sarracino” e “Torero”, ripercorrendo i suoi inizi a Napoli come pianista e jazzista, fino ad arrivare al successo mondiale con “Tu vuo’ fa’ l’americano”.
Il titolo del film riprende quello del primo album inciso da Carosone con il suo Quartetto nel 1954. Nel cast figura anche Stefano Bollani, che ha curato la colonna sonora vincendo il Nastro d’Argento 2021. La sceneggiatura ha vinto il Premio Flaiano.