Nel finale di Black Butterfly, il confine tra realtà e finzione si sfuma completamente. Dopo un’intensa lotta psicologica e fisica tra Paul, uno scrittore in crisi, e Jack, un misterioso vagabondo, si scopre che gli eventi vissuti erano in realtà parte di una sceneggiatura. Paul, rimasto solo nella sua baita di montagna, si risveglia e capisce che tutto ciò che è accaduto era frutto della sua immaginazione, una storia che stava scrivendo. Tuttavia, un colpo di scena finale cambia nuovamente le carte in tavola: quando Paul sembra al sicuro, Jack appare realmente nella sua casa, suggerendo che la finzione potrebbe essere diventata realtà.
La storia segue Paul, uno scrittore isolato che ospita Jack nella sua baita, sperando di trarre ispirazione. Tuttavia, la convivenza si trasforma presto in un incubo quando Jack si rivela manipolatore e pericoloso, costringendo Paul a confrontarsi con i suoi demoni interiori e a mettere in discussione la sua stessa percezione della realtà. Il film gioca costantemente con la suspense e con il concetto di narrazione dentro la narrazione, lasciando lo spettatore in bilico tra ciò che è reale e ciò che è frutto della mente dello scrittore.
Black Butterfly è un thriller del 2017 diretto da Brian Goodman, con Antonio Banderas, Jonathan Rhys Meyers e Piper Perabo. Il film è il remake dell’opera francese Papillon Noir del 2008 e si distingue per il suo intreccio psicologico, ricco di colpi di scena e riflessioni sul processo creativo. Grazie alle interpretazioni intense dei protagonisti e a una sceneggiatura intrigante, il film mantiene alta la tensione fino all’ultimo istante.