La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock finisce con Jeffries che riesce a smascherare Thorwald come l’assassino della moglie, ma viene scoperto e affrontato direttamente dall’uomo nel suo appartamento. Durante la colluttazione, Jeffries, immobilizzato dalla sua gamba ingessata, cerca di difendersi accecando Thorwald con il flash della sua macchina fotografica. Tuttavia, l’assassino lo afferra e lo spinge fuori dalla finestra. Jeffries viene salvato in extremis dalla polizia, mentre Thorwald viene arrestato. Alla fine, Jeffries si ritrova con entrambe le gambe ingessate, ma felice accanto a Lisa, la sua fidanzata, che dimostra di essersi adattata al suo stile di vita avventuroso.
Il film segue L.B. Jeffries, un fotoreporter costretto all’immobilità a causa di una gamba rotta, che trascorre il tempo osservando i vicini dalla finestra del suo appartamento. Inizia a sospettare che uno di loro, Lars Thorwald, abbia ucciso la moglie e, con l’aiuto della sua fidanzata Lisa e dell’infermiera Stella, cerca di raccogliere prove. Lisa si introduce nell’appartamento di Thorwald, rischiando di essere scoperta, ma riesce a trovare l’anello della moglie scomparsa, confermando così i sospetti di Jeffries. Quando Thorwald capisce di essere osservato, si reca da Jeffries per eliminarlo, ma la polizia arriva in tempo per arrestarlo.
La finestra sul cortile (Rear Window) è un thriller del 1954 diretto da Alfred Hitchcock, con James Stewart e Grace Kelly nei ruoli principali. Considerato uno dei capolavori del regista, il film esplora il tema del voyeurismo e della percezione della realtà attraverso una narrazione tesa e ricca di suspense. Ha ricevuto quattro nomination agli Oscar e rimane un punto di riferimento nel cinema di genere, celebrato per la sua regia innovativa e la costruzione della tensione.