Il film L’uomo bicentenario finisce con la morte di Andrew il 2 aprile 2205, durante la trasmissione del Congresso Mondiale che finalmente riconosce Andrew come essere umano, il più anziano al mondo con i suoi 200 anni, e gli conferisce tutti i diritti umani, incluso il riconoscimento del matrimonio con Portia. Con il cuore spezzato, Portia ordina a Galatea di spegnere il supporto vitale. Pochi istanti dopo, Portia muore, mano nella mano con Andrew, sussurrandogli le parole “Ci vediamo presto“.
Nel film, nel primo decennio del nuovo millennio, con i progressi tecnologici che stanno fagocitando la sovranità della compassione umana, Richard Martin (Sam Neill) acquista un regalo, un nuovo robot NDR-114. Il figlio minore della famiglia lo chiama Andrew (Robin Williams). Andrew viene acquistato come elettrodomestico programmato per svolgere compiti minori ma, quando inizia a provare emozioni e a pensare in modo creativo, la famiglia Martin scopre presto di non avere un robot qualunque.
L’uomo bicentenario è un film del 1999 che mischia il genere fantascientifico e drammatico, diretto da Chris Columbus e basato sul romanzo del 1992 “L’uomo positronico” di Isaac Asimov e Robert Silverberg, che a sua volta si basa sul racconto originale di Asimov del 1976 “L’uomo bicentenario“.
Il film affronta una serie di temi profondi, tra cui quelli dell’umanità, della schiavitù, del pregiudizio, della maturità, della libertà intellettuale, del conformismo, del sesso, dell’amore, della mortalità e dell’immortalità. Nel cast, troviamo Robin Williams, Sam Neill, Embeth Davidtz (in un doppio ruolo), Wendy Crewson e Oliver Platt. Ha segnato l’ultimo lavoro dello scenografo Norman Reynolds prima del suo ritiro e il truccatore Greg Cannom è stato nominato all’Oscar per il miglior trucco alla 72ª edizione degli Academy Awards.