Com’è umano lei! è una frase che i fan dei film di Fantozzi conoscono bene, perché rappresenta in pieno l’approccio servile che il ragioniere interpretato da Paolo Villaggio aveva nei confronti sei suoi superiori. Il significato della frase è una constatazione ironica dell’umanità e della bontà di un’altra persona nei nostri confronti, soprattutto quando questa ci carica di lavoro oltre il consentito o si dimostra poco riconoscente rispetto ad un grande favore che gli abbiamo fatto, magari con un contentino.
Negli anni, la frase di Fantozzi è diventata di uso comune, soprattutto in contesti scherzosi. Per fare degli esempi banali, se ad una cena ci verrà servita una porzione di pasta davvero misera, potremmo rispondere “Com’è umano lei!” proprio a sottolineare la generosità del pasto offerto. Insomma, se qualcuno vi propone o impone, cose disumane o fantozziane – che siano una sveglia all’alba o degli straordinari ridicoli, potete rispondere come Fantozzi. La frase è talmente celebre, che il film biografico su Paolo Villaggio, diretto da Luca Manfredi, è stato intitolato Com’è umano lui, in riferimento a Villaggio e i suoi personaggi.
La frase ovviamente è caratterizzata da un uso improprio del pronome allocutivo Lei, che ne enfatizza l’effetto comico. Del resto è risaputo che molti scambi di battute tra il ragionier Fantozzi e i suoi colleghi e superiori sono caratterizzati da un linguaggio formale “da ufficio”, ad esempio “Venghi!” “Vadi”. Da questo punto di vista, è rimasto celebre uno scambio di battute in uno dei film della saga di Fantozzi, durante una partita di tra il ragioniere e il suo collega Filini:
“Allora, ragioniere, che fa? Batti?”
“Ma… mi dà del tu?”
“No, no! Dicevo: batti lei”