Parthenope si prepara ad uscire al cinema in Italia, il 24 ottobre 2024, e ne approfittiamo per delineare ciò che sappiamo sul nuovo, attesissimo film scritto e diretto da Paolo Sorrentino, che vede nel cast la bellezza luminosa di Celeste Dalla Porta al centro della narrazione, insieme a Gary Oldman, Luisa Ranieri, Silvio Orlando, Stefania Sandrelli e molti altri. Una co-produzione tra Italia e Francia che porterà gli spettatori tra gli scenari di Napoli e Capri, in epoche differenti, dagli anni ’50 ad oggi. Non si parlerà di sirene, ma Sorrentino ha già anticipato quelle che saranno le tematiche chiave del suo film, che esponiamo di seguito.
Un film che arriva tre anni dopo È stata la mano di Dio, ma al Festival di Marrakech, Sorrentino aveva anticipato che per il nuovo film si sarebbe preso un po’ di tempo, sia perché ha scoperto il piacere di rallentare i ritmi, sia perché il precedente lavoro, realizzato per Netflix, era stato “molto personale e impegnativo”. Parthenope è un film del quale è stato raccontato un set operoso e rilassato, ma è stato segnato anche da un giallo sul quale non è stata fatta chiarezza. Quasi un film parallelo al film.
La trama e le tematiche principali: la brevità della giovinezza, Napoli e gli amori di una donna
Della trama del film sappiamo che è incentrata sulla vita di una donna che si chiama Parthenope, a partire dal suo anno di nascita, il 1950, fino ai giorni nostri. La protagonista non sarà una sirena, secondo le indiscrezioni e a giudicare dalla trama condivisa dalla casa di distribuzione, si intuisce che le tematiche principali saranno il femminile, la giovinezza, l’amore ma anche i napoletani e Napoli, come scenario.
“il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità. E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male”.
Sorrentino non svela molto, ma la sua introduzione è coerente con ciò che aveva affermato due anni fa durante un incontro con la stampa a Marrakech: “Credo che il film sia un’avventura che ricalca, trascendendola, la vita e la vita è un enigma e quindi mi piacciono i film che sono un po’ enigmatici”
Il cast: tra Gary Oldman e l’esordiente Celeste Dalla Porta, tanti volti noti del cinema di Sorrentino
Celeste Dalla Porta, giovane attrice di 27 anni al suo primo ruolo da protagonista in un lungometraggio, interpreta Parthenope, ed è affiancata da un promettente cast di esordienti, veterani e giganti del cinema internazionale formato da Dario Aita, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata.
Alcuni di questi interpreti hanno già collaborato con Sorrentino, ad esempio Luisa Ranieri e Marlon Joubert erano rispettivamente Marchino e zia Patrizia in È stata la mano di Dio, Silvia Degrandi e Isabella Ferrari erano apparse ne La grande bellezza, ma Ferrari aveva collaborato con il regista anche per una campagna pubblicitaria di Yamamay, diversi anni fa. Nello Mascia torna ad essere diretto da Sorrentino a 23 anni da L’uomo in più. Silvio Orlando invece ha recitato per il regista sul fronte televisivo, con The Young Pope e il suo sequel. La presenza che incuriosisce, tra tutti, è quella di Oldman, visto recentemente in Oppenheimer.
Per quanto riguarda le maestranze tecniche invece, la fotografia è affidata a Daria D’Antonio, il montaggio ad Anthony Travaglioli, le scenografie a Carmine Guarino. I costumi sono di Carlo Poggioli, ma Anthony Vaccarello è il Costume Artistic Director per Saint Laurent, un dettaglio che fa capire che l’eleganza e forse anche il lusso avranno un ruolo rilevante nella narrazione. Dopo aver visto il film a Cannes, ne abbiamo parlato nella recensione di Parthenope.
Le location: Napoli, Capri e non solo
Ufficialmente Parthenope è stato girato tra Napoli e Capri, ma dai numerosi articoli dedicati alle riprese del film, nei mesi scorsi, scopriamo che la crew ha girato anche a Livorno, per alcune misteriose riprese in notturna, verso la metà di settembre e con una settantina di comparse.
Lo scorso agosto numerose zone di Napoli sono state chiuse al traffico per consentire le riprese del film, e tra queste, il lungomare con via Caracciolo, tra piazza Vittoria e piazza della Repubblica. Sono state effettuate delle riprese anche nell’area tra Piazza Trieste e Trento e Via San Carlo. Persino la spiaggia di Mappatella Beach è stata interdetta ai bagnanti, per una sola giornata (ma pur sempre ad agosto).
Chi ha avuto modo di assistere alle riprese sul lungomare svuotato dal consueto traffico, ha avvistato un carro funebre trainato da cavalli neri, mentre nella zona di Santa Lucia, poco distante dal lungomare, ai napoletani è apparsa una visione più festosa: una nave con a bordo tifosi del Napoli che festeggiavano lo scudetto. Le immagini del TGr della scorsa estate invece, riportano il passaggio di numerose auto d’epoca davanti al Teatro San Carlo.
Le foto e i ricordi di Greg Williams, ospite su un set di “altri tempi”
Uno dei pochi a darci un’idea dell’atmosfera sul set di Parthenope è il fotografo Greg Williams, che da alcuni anni ha conquistato anche i social con le sue foto in bianco e nero, in grado di raccontare un attimo, più che limitarsi a documentarlo. Paolo Sorrentino lo ha invitato a Capri e Greg ha accettato a patto di essere ospitato nel suo hotel preferito.
Un set rilassato, racconta Williams, sul quale si aveva l’impressione che tutti stessero facendo ciò per cui erano nati. “Paolo è stato incredibilmente caloroso, mi ha salutato come un amico e mi ha detto: ‘Fai quello che vuoi, ma non camminare davanti alla mia macchina da presa’”.
Oltre alle bellissime immagini scattate sul set, Greg ci regala un’istantanea delle riprese “Quando penso al tempo trascorso sul set c’è un’immagine a cui torno sempre. È l’inizio delle riprese della prima notte, e c’è Paolo, assorto nei suoi pensieri, e tutti gli danno spazio. Cammina in giro, bloccando la scena nella sua mente, un bicchiere di vino rosso in una mano e un sigaro nell’altra. Stiamo per iniziare a lavorare e ci siamo appena goduti il catering, qui a Capri, per un’ottima cena di tre portate in un ristorante sul mare con viste indimenticabili. Non è così che si fanno di solito le cose al cinema oggigiorno. È stato un flashback in un’altra era del cinema. Per me è stato profondamente romantico, senza tempo e nostalgico”.
La scomparsa di Luca Canfora, giallo sul set di Parthenope
Durante le riprese del film di Sorrentino, Capri non è stata solo cornice di riprese e pranzi vista mare, ma anche lo scenario di un giallo che ancora oggi ha troppe incognite, la morte di Luca Canfora, un affermato costumista che stava lavorando proprio con la crew di Parthenope e che aveva già collaborato in più occasioni col regista napoletano. Il 30 agosto Canfora aveva fatto aventi e indietro tra Napoli e Capri per trasportare, insieme ad un’altra collaboratrice, gli abiti che gli attori avrebbero dovuto indossare durante la prima settimana di settembre. Gli era stato assegnato un alloggio a Capri ed era atteso sul set sin dalle prime ore del mattino del 1 settembre, per diversi incarichi. Dopo essere stato avvistato intorno alle 10.20, poco distante dal set, di lui si perdono le tracce per circa due ore, fino a quando viene trovato morto in acqua. Le condizioni in cui viene recuperato il cadavere sembrano escludere una rapina (aveva gioielli addosso, ma niente telefonino e portafogli). Inizialmente si pensa ad una caduta, ma le ferite al volto e alla testa, non sembrano compatibili con un incidente tra gli scogli. Si fa strada l’ipotesi di un suicidio, ma la famiglia lo esclude, pur ammettendo che l’uomo avesse avuto alcuni dispiaceri, di recente. A tutt’oggi il mistero non ha ancora trovato soluzione.