Ciro l’Immortale di Gomorra avrebbe risolto la faccenda diversamente, ma Marco D’Amore può esprimere solo sui social tutta l’amarezza per l’esclusione del suo film, Caracas, dalle candidature ai David di Donatello 2025, diffuse ieri mattina, ma soprattutto per la prevedibilità delle stesse, evidenza di un sistema che ruota sempre attorno ai soliti nomi.
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Caracas, ambientato a Napoli etratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea, è un film diretto da Marco D’Amore qui anche nel ruolo di protagonista, un ex naziskin che sta per convertirsi all’Islam. Accanto a lui c’è Toni Servillo, nel ruolo di uno scrittore, amico del protagonista. A proposito della mancata candidatura di Caracas, D’Amore ha scritto che il suo film non era inferiore agli altri film film candidati ai David 2025.
“Questo post non serve a niente. Questo post è inutile. Troppo difficile cambiare un sistema di cose che ormai gira su se stesso da anni senza scossoni, senza cambiamento alcuno, avviluppato ormai nella consuetudine di dinamiche ben note. Questo post lascia il tempo che trova. Questo post farà ridere di scherno e sghignazzare d’insulto. Alle spalle. Ben venga. Oggi come ogni anno “di questa triste e mesta ricorrenza…” sono state rese pubbliche le cinquine dei David di Donatello. I film in cinquina, come al solito, prevedibili fin da prima della loro uscita in sala. Sempre gli stessi nomi. Parafrasando Tancredi direi: “ se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto NON cambi”.
Mi espongo senza problemi al pubblico ludibrio, affermando che da un punto di vista della forma (escludo dunque ogni voce che mi riguardi-attore,sceneggiatore, regista), il nostro Caracas non aveva nulla di meno dei film candidati. Anzi. Secondo me aveva qualcosa in più. E allora visto che mi piace fare enormi buchi nell’acqua, ecco che questo post ne diventa esempio gigantesco perché assegnerò la mia personale vittoria ai compagni e alle compagne che hanno lavorato con me al film e che penso meritassero quantomeno un briciolo di attenzione che evidentemente gli è stata negata. Perché quelli che votano e che dovrebbero guardare i film, Caracas non lo hanno nemmeno visto. In una intervista piena di amarezza, Massimo Troisi disse che il motivo più grande della sua infelicità era per l’unico David vinto dopo Ricomincio da tre. Ho sempre capito il senso delle sue parole, oggi molto di più. Nonostante io non abbia mai vinto un premio, ma ricevuto solo una candidatura.”
L’attore e regista chiude assegnando i suoi David personali a coloro che hanno collaborato con lui a Caracas, e poi comclude con amarezza: “Ma come si fa”
Comunque, ecco i miei vincitori. Grazie dal profondo del cuore, patisco con voi ma gioisco insieme per quello che solo noi abbiamo fatto.
Autore della fotografia – Stefano Meloni
Montaggio – Mirko Platania
Scenografia – Fabrizio D’Arpino
Miglior compositore – Rodrigo D’Erasmo
Mgliori costumi – Laurianne Scimemi
Casting – Davide Zurolo
Acconciature – Marco Perna
Trucco – Martina Cossu
Suono – Claudio Bagni
E poi Lina Camelia Lumbroso e Toni Servillo… ma comm s fa… ai posteri l’ardua sentenza.
Le nomination ai David hanno visto il trionfo di Parthenope di Paolo Sorrentino e di Berlinguer – la grande ambizione, di Andrea Segre. Se volete recuperare il film di D’Amore, Caracas è su Prime Video (gratuitamente). Ricordiamo che D’Amore attualmente è impegnato con la lavorazione di Gomorra – le origini, un nuovo film che si allaccia alla serie, dopo L’immortale.
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