Se si pronuncia il nome di Tom Hanks, vengono in mente subito film come Salvate il soldato Ryan, Il miglio verde, Forrest Gump e Philadelphia. Sappiate però che per l’attore, vincitore di due Premi Oscar, c’è un altro film fondamentale nella sua carriera che quasi tutti snobbano, ovvero Era mio padre, pellicola del 2002 diretta da Sam Mendes e basata sull’opera a fumetti di Max Allan Collins.
Durante un’intervista rilasciata al podcast ReelBlend, Tom Hanks ha definito Era mio padre uno dei film più importanti della sua carriera. “Per un motivo o per l’altro, nessuno mi chiede di Era mio padre. È stato un film incredibilmente importante per me. Ha come direttore della fotografia Conrad Hall. C’è Paul Newman. E tu ci sei dentro. Poi ci sono anche due ragazzi che si sono rivelati due delle più grandi presenze cinematografiche nella storia dell’industria, ovvero Jude Law e Danny Craig. E li ho uccisi entrambi“, ha dichiarato l’attore.
Vincitore di un Premio Oscar (miglior fotografia), Era mio padre è ambientato nella Illinois, negli anni del proibizionismo. Il gangster John Rooney ha preso il controllo di tutte le attività illecite. Tra i suoi uomini c’è Michael “l’Angelo” Sullivan: killer spietato ma anche padre di famiglia affettuoso, che nasconde ai figli la sua attività. Una notte, uno dei figli lo segue di nascosto, e assiste a un regolamento di conti della banda di Rooney: i gangster uccideranno la moglie e l’altro figlio di Michael, come avvertimento, perché il piccolo non riveli a nessuno quanto ha visto. Si innesca una reazione a catena, e Sullivan non potrà far altro che ingaggiare una lotta con la malavita, un percorso che lo porterà alla liberazione solo a costo dell’ annientamento, per garantire al figlio superstite un futuro “pulito”.