Antonio Albanese torna al cinema ancora una volta per Riccardo Milani e lo fa con Grazie Ragazzi. Il film, in uscita il 12 gennaio, affronta il delicato tema del mondo del carcere, cosa di cui secondo l’attore si parla sempre troppo poco e solo quando è necessario per raccontare tragedie e lutti. L’opera cerca di portarci all’interno di un mondo molto delicato con la leggerezza e utilizzando la chiave della semplicità.
Come riportato dal Corriere della Sera l’attore spiega: “Se ne parla troppo poco e male, solo di fronte a conseguenze tragiche come accadde al Beccaria. Abbiamo girato il film tra Velletri e Rebibbia e ci siamo confrontati con ragazzi che lavorano, imparano a costruire delle cose, e tante persone che si occupano di loro nel modo giusto”. Per l’artista si tratta della quarta collaborazione con Riccardo Milani dopo i due Gatti in tangenziale e Mamma o papà?: “Commedie che raccontano il nostro tempo andando nel profondo dei personaggi”.
Proprio il regista spiega L’obiettivo di Grazie Ragazzi: “Con una chiave semplice vengono trattati temi complicati, a volte ostili. Antonio si ostina a cercare l’umanità in tutti in un luogo dove questa è schiacciata. Mi era già capitato di girare in un carcere, c’è molta volontà di aprirsi da parte delle persone, si combatte il disagio, un lavoro che va riconosciuto”. All’interno del film ci sono tante storie vere: “Come la direttrice. Ho incontrato quasi sempre donne in quel ruolo. Lì c’è lo Stato e lei riesce a forzare le cose, rompendo meccanismi, cercando spazi non di libertà ma di possibilità”.