Il giudice Jenny Rivera, della Corte d’Appello di New York, ha annullato la condanna a 23 anni per stupro inflitta nel 2020 all’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di violenza sessuale da un’assistente di produzione, Miriam Haley, e dall’aspirante attrice Jessica Mann. Secondo la giudice, nel corso del dibattimento sono stati commessi ‘gravissimi errori’.
Sul banco dei testimoni, infatti, furono fatte salire tre donne, Dawn Dunning, Tarale Wulff e Lauren Young, che non avevano nulla a che vedere con il caso in oggetto, convocate dalla procura, stando alla deliberazione di Rivera, solo per “mettere in cattiva luce l’imputato”.
La clamorosa decisione porterà all’istituzione di un nuovo processo; Weinstein, che al momento si trova rinchiuso in un carcere di media sicurezza nello stato di New York, non tornerà in libertà, secondo quanto riporta Variety, essendo stato altresì condannato, nel 2022, a Los Angeles per reati sessuali, a 16 anni di prigione; secondo quanto stabilito dai giudici competenti, Weinstein avrebbe dovuto scontare le due pene una dopo l’altra, senza possibilità di cumulazione.
Leggiamo, da The Hollywood Reporter, le motivazioni di Rivera: “Secondo il nostro sistema di giustizia, l’accusato ha il diritto di essere ritenuto responsabile solo del reato imputato e, quindi, accuse di precedenti atti scorretti non possono essere ammesse contro di lui al solo scopo di stabilire la sua propensione alla criminalità. Né l’accusa può utilizzare “condanne precedenti o prove della precedente commissione di atti specifici, criminali, viziosi o immorali” se non per mettere in discussione la credibilità dell’accusato.
È nostro dovere solenne custodire diligentemente questi diritti indipendentemente dal reato imputato, dalla reputazione dell’accusato o dalle pressioni per condannarlo”.
![Harvey Weinstein [Getty]](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/04/weinstein-rape-appeal-1024x576.jpg)
“L’imputato è stato condannato da una giuria per vari crimini sessuali contro tre denuncianti nominati e, in appello, sostiene di essere stato giudicato, non sulla condotta per la quale era stato incriminato, ma su accuse irrilevanti, pregiudizievoli e non dimostrate di precedenti atti immorali.
Concludiamo che il tribunale di primo grado ha erroneamente ammesso testimonianze di presunti atti sessuali precedenti non accusati contro persone diverse dai denuncianti dei crimini sottostanti perché tale testimonianza non serviva a nessuno scopo materiale di non-propensione.
La corte ha aggravato quell’errore quando ha stabilito che l’imputato, che all’epoca non aveva precedenti penali, poteva essere sottoposto a un esame incrociato su tali accuse e su numerose accuse di cattiva condotta che ritraevano l’imputato in una luce altamente pregiudizievole. L’effetto sinergico di questi errori non è stato innocuo.”
Weinstein, uno dei più potenti e famosi produttori di Hollywood, era stato accusato per la prima volta di molestie e violenze sessuali da diverse donne, che avevano denunciato l’accaduto in varie inchieste, pubblicate sul New York Times e il New Yorker. A seguito di queste e altre denunce, l’uomo fu arrestato e messo sotto accusa per stupro dalla procura di New York, il 25 maggio 2018. Nel 2020, l’inizio del procedimento penale, seguito nel 2022 da un analogo processo svoltosi presso una corte di Los Angeles, che ha condannato Weinstein a 16 anni (come dicevamo, ancora da scontare)