Il film di Roberto Andò Il bambino nascosto è stato girato a Napoli, prevalentemente, in varie zone del capoluogo campano. Ad esempio, la palazzina di piazzetta Materdei 8 è la dimora del professore Gabriele Santoro, interpretato da Silvio Orlando nel film; la casa di Diego (Lino Musella), si trova invece in via Camillo Tutini 15. Tra le altre location, segnaliamo Pozzuoli, Livorno e Caserta.
A Pozzuoli, più precisamente presso gli scavi archeologici di Cuma, è stata girata la scena in cui il protagonista recupera una borsa contenente armi appartenenti al padre di Ciro. A Castel Volturno, presso Caserta, possiamo invece trovare la villa di Nunzio, dove Gabriele e Ciro cercano rifugio di notte, e il lido attraversato in auto. La strada costiera francese in cui Gabriele getta la pistola in mare è invece situata a Marciana Marina, Livorno. Tornando a Napoli, la palazzina di piazzetta Materdei 8 è la dimora del professore Gabriele Santoro, così come l’edicola che è stata appositamente creata per il film. Largo Tarsia ospita il Palazzo Spinelli di Tarsia, dove il protagonista gioca a poker con gli amici, mentre in via Bartolomeo Caracciolo, noto anche come Caraffa, si trova il pozzo in cui viene ritrovato il cadavere di uno dei bambini che hanno rapinato una donna; al numero 33 della stessa via si trova la casa da cui la polizia preleva una persona.
Via Alessandro Telesino, con la sua lunga scalinata vertiginosa, è stata scelta per la sequenza in cui Gabriele scende in cantina per incontrare Ciro. La casa di Diego si trova in via Camillo Tutini 15, mentre la funicolare che il professore prende per visitare il padre si trova in piazza Montesanto e conduce proprio a Montesanto. Infine, la scalinata pubblica in cui Diego conversa con Gabriele è in via Antonio Ludovico Antinori, e l’hotel in cui il protagonista pernotta dopo essere stato pedinato è l’Hotel Villa Oteri in via Miliscola 18.
La trama del film, uscito nel 2021, ci porta nel suggestivo contesto di Piazzetta Materdei, a Napoli, il professore Gabriele Santoro risiede in un antico palazzo, dove svolge la sua attività di insegnante di pianoforte al conservatorio. Durante una normale giornata, mentre il professore si dedica alla sua routine di rasatura, si trova coinvolto in una situazione inaspettata. Un giovane intraprendente approfitta della porta aperta durante la consegna di un pacco e si infiltra nell’appartamento del professore, nascondendosi inosservato.
Solo nelle ore serali, il professore si accorge della presenza del ragazzo, identificandolo come Ciro, il figlio dei vicini di casa e, più significativamente, discendente da una famiglia legata alla camorra. Pur ignaro delle ragioni che hanno portato il ragazzo a fuggire e consapevole dei potenziali rischi legati alla sua permanenza, il “maestro,” come è conosciuto nel quartiere, decide di accogliere Ciro a braccia aperte. Nonostante il bambino taccia sulle circostanze della sua fuga, Gabriele è determinato a offrirgli l’affetto e l’attenzione che la sua famiglia sembra non essere in grado di garantirgli.