Il braccio violento della legge ricostruisce, con alcune libertà artistiche relative a eventi e nomi di personalità coinvolte, la storia vera di uno dei più importanti sequestri di eroina effettuati dalla polizia statunitense agli inizi degli anni ’60, nel pieno della cosiddetta French Connection: l’arrivo di eroina turca negli USA attraverso il porto di Marsiglia, con l’appoggio dei clan malavitosi locali e – come è ovvio – il pieno coinvolgimento della Mafia a stelle e strisce (in particolare della famiglia Lucchese).
Protagonista del film è “Popeye” Doyle (Gene Hackman), rude poliziotto ispirato alla figura di Eddie Egan, che insieme a Sonny Grosso (interpretato nel film da Roy Scheider, sotto il nome di Buddy Russo) forma una delle coppie di detective più efficaci del periodo: i due, ritiratisi a vita privata pochi anni dopo, l’uscita del film vanteranno a loro nome qualcosa come un migliaio di arresti complessivi.
Egan e Grosso, nel 1960, sono sulle tracce di Pasquale Fuca, detto Patsy, proprietario di un nightclub, il Cipacabana, di dubbia reputazione. Durante un pedinamento di routine, i due scoprono che Fuca (chiamato Boca nel film) è il figlio di Joe, membro di spicco della famiglia Lucchese, all’epoca guidata da Gaetano, detto Tommy Gunn. Presto, Egan e Grosso scoprono che Fuca Jr., proprietario di una tavola calda, usa il suo locale come “punto di passaggio” di grosse quantità di denaro. Basteranno pochi minuti di intercettazioni telefoniche per scoperchiare una delle più contorte e ramificate associazioni a delinquere della storia degli USA: i Lucchese sono infatti i referenti statunitensi dell’Unione Corsa, la mafia corsicana.
Il loro core business è l’importazione di eroina, derivata da semi d’oppio di provenienza turca, la cui coltivazione è legale in quanto destinata a produzioni farmacologiche. Arrivati a Marsiglia, i semi vengono trasformati in morfina prima ed eroina da chimici locali, per poi essere destinati ai mercati dell’Est o, appunto, agli Stati Uniti. La “via francese” era stata stabilita da Lucky Luciano nei primi anni ’50, dopo l’improvvisa chiusura del mercato italiano a seguito della messa fuori legge del commercio di eroina (fino ad allora consentito, sempre a scopi farmaceutici: una scappatoia legislativa sfruttata dalla Camorra, che costrinse il governo a intervenire).

Fuca, con in mano il mercato nella zona di Manhattan, si serve per estendere il proprio potere di due insospettabili: Jacques Angelvin, presentatore e star televisiva francese, che contrabbanda la merce all’interno della sua Buick (arrestato, si giustificherà dicendo che credeva si trattasse di gioielli) e soprattutto Jean Jehan. Quest’ultimo, il vero villain del film, interpretato da Fernando Rey, è un ex partigiano francese, amico personale del presidente De Gaulle, soprannominato “The Giant” non per la statura, ma a causa dell’assonanza tra “Giant” e “Jehan”, parola impossibile da pronunciare per gli americani (in Italia verrà immortalato col nome di Kiki l’Americano).
Egan e Grosso, collaborando con molte delle forze di polizia d’Europa, tendono una rete sempre più stretta attorno all’organizzazione, finché nel 1962 scatta il raid, decisamente meno spettacolare di quello raccontato nel film. A seguito del primo e dei successivi sequestri, la polizia entrerà in possesso di qualcosa come 110 chili di eroina: Fuca sarà condannato a una pena compresa tra i 7 e i 15 anni, Angelvin riceverà una condanna a 6 anni. E Jehan? Come spiega il New York Times, raggiunta Parigi attraverso Montreal, non verrà mai estradato a causa dell’età avanzata, oltre 70 anni. Nei primi anni ’70, la coltivazione dell’oppio in Turchia verrà gradualmente bandita, ponendo fine una volta per tutte alla French Connection.
O quantomeno a questa sua prima versione. In una toccante e lucida inchiesta del 1980, il giornalista Joe Marrazzo indaga nei minimi dettagli la geografia dell’allora rinnovato commercio di eroina, dall’Est all’Italia, con un protagonista d’eccezione: proprio il misterioso e sfuggente Jehan, di cui potete ascoltare la storia a questo link (dal minuto 25)
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