Il figlio di Tarzan è un documentario in cui lo statistico, blogger e attivista Giovanni Cupidi racconta la sua quotidianità ed è disponibile su RaiPlay. L’opera racconta di come una città possa diventare per i disabili una giungla, partendo dalla sua, Misilmeri, per approfondire un argomento molto delicato e troppo spesso sottovalutato. La regia è di Mariagrazia Moncada.
Perché “Il figlio di Tarzan”? Il titolo deriva dalla necessità di un disabile di comportarsi come il personaggio immaginario inventato da Edgar Rice Brurroughs e cioè utilizzando le liane all’interno di una giungla. Il film mette in evidenza come siano moltissime le necessità dei disabili ancora da soddisfare in Italia passando dall’assistenza domiciliare al lavoro fino alla mobilità. Si approfondisce nel lavoro anche il problema delle risorse insufficienti per raggiungere questi obiettivi ma anche una società spesso insensibile di fronte a questi problemi.
Giovanni Cupidi è tetraplegico da quando aveva 13 anni. La sua patologia è nata da un’ischemia dell’arteria midollare. Crescendo ha deciso di lottare per le persone con una disabilità per veder riconosciuti i diritti che a oggi ancora non sono del tutto rispettati. Lo stesso Cupidi spiega a Repubblica: “Questo docufilm è dedicato alle persone con disabilità, caregiver invisibili e alle istituzioni perché prendano coscienza della situazione”.
Il figlio di Tarzan dunque si pone l’obiettivo di accedere un faro sul “lavoro oscuro della disabilità” cioè tutte quelle cose che chi è afflitto da una disabilità deve fare in più nella quotidianità rispetto a un normodotato.