Il film Io sono Babbo Natale è stato girato a Roma, palcoscenico magico di questa storia natalizia con protagonista Gigi Proietti. La città eterna offre le sue suggestive location alle avventure e alle esilaranti gag dei protagonisti e permette alla celebre slitta di Babbo Natale di volare sopra i luoghi più iconici della città eterna, oltre che a fare tappa a Parigi e Londra.
Il cuore antico di Roma si svela tra le solitarie passeggiate di Ettore Magni, un ex detenuto interpretato da Marco Giallini. Uscito dal carcere di Regina Coeli, Ettore percorre il lungotevere alla ricerca della chiatta dove si ritrovano i suoi ex compagni. Abbandonato dalla ex moglie e senza un rifugio, si prepara a trascorrere la notte su una panchina, in una fredda notte quasi natalizia. Tuttavia, un regalo inatteso cambia il corso della sua notte, conducendolo da Nicola Natalizi (interpretato da Gigi Proietti), che si rivela essere nientemeno che Babbo Natale.
Nonostante l’iniziale scetticismo di Ettore, la sua incredulità si trasforma in meraviglia quando si imbarca sulla moderna slitta di Babbo Natale. Inizia così un incantevole volo sopra i monumenti di Roma, partendo dal gazometro e sorvolando il Colosseo, il Campidoglio, il Vittoriano, la Basilica di San Pietro con il suo maestoso cupolone, e i ponti del Tevere. In un battito d’ali, la slitta magica raggiunge addirittura Parigi e Londra.
Lentamente, l’ex detenuto inizia a considerare la possibilità di prendere il posto di Nicola. I due riflettono su questa idea seduti su una panchina, con il laghetto di Villa Borghese e il tempio di Esculapio alle spalle. Tuttavia, Ettore si renderà conto che la strada verso la redenzione è più complicata di quanto sembri e che il ruolo di Babbo Natale va ben oltre l’abbigliamento e richiede una profonda trasformazione interiore.
Sotto la regia di Edoardo Falcone, questa commedia leggera e divertente per tutta la famiglia ci regala l’ultima performance di Proietti sul grande schermo nel ruolo di Nicola Natalizi, il simpatico Babbo Natale trasferitosi nella Città Eterna e amatissimo dai più piccoli.
Così Marco Giallini ha parlato del suo veterano collega: “Ho imparato da Gigi Proietti da quando non lo conoscevo. Uno assorbe tutto, se vuole fare questo lavoro . Uno cresce con tutti loro, sono quelli a cui uno fa riferimento perché è stato un privilegio per me lavorarci insieme, passare tutto questo tempo con una persona del genere. Uno che fa questo lavoro quando passano gli anni ha meno tempo per sé stesso”.
L’artista romano poi aggiunge: “Gigi Proietti era diventato come un padre per me. Non stava bene, si vedeva, anche se non pensavo una cosa del genere. Quando si alzava però sembrava uno di vent’anni. Vedendolo ridere per me era un’onore. Mi scrisse che gli mancavano le nostre risate e mi viene da piangere ma non lo farò. Ringrazio la produzione per avermici fatto diventare amico”.