L’A.I. taglierà più del 90% della forza lavoro umana impiegata nella realizzazione di film d’animazione; ne è assolutamente convinto Jeff Katzenberg, storico produttore di Shrek, che ha affrontato lo scottante tema dell’intelligenza artificiale in un intervento durante il Bloomberg New Economy Forum; secondo l’ex dirigente di Dreamworks, il settore dell’animazione sarà in assoluto quello che subirà l’impatto maggiore dal continuo progresso tecnologico del machine learning, visto come un inevitabile passo in avanti nell’evoluzione della creatività umana
“Ai miei tempi, per fare un film d’animazione ai massimi livelli, ci volevano cinque anni e cinquecento artisti. Nel giro di tre anni, credo che me servirà meno del 10% in totale, per arrivare allo stesso risultato; lo sbiluppo delle tecnologie digitali è stato impressionante negli ultimi 10 anni, e nei prossimi dieci anni, i passi in avanti saranno esponenziali. L’intelligenza artificiale come strumento creativo ha molte possibilità, alla stregua di un nuovo pennello o di una nuova macchina fotografica… si tratta di una tecnologia rivoluzionaria, che scuoterà le fondamenta della società, e per questa ragione, diventerà un bene pregiato, da ambire e da sfruttare”.
L’intervento umano, però, non scomparirà del tutto nelle produzioni animate: Katzenberg precisa come, in tutta probabilità, l’input dell’artista sarà ancora utile per indirizzare l’intelligenza artificiale: “Per completare un film sarà ancora necessaria la creatività dell’individuo; un conto è avere la possibilità di utilizzare tutta questa tecnologia, ma poi per ottenere un risultato l’importante sarà “fare le domande giuste“.
Katzenberg, dopo gli inizi in Paramount e un periodo come direttore dei The Walt Disney Studios, nel 1994 fondò la casa di produzione Dreamworks con Steven Spielberg, prendendo le redini del reparto animato che successivamente, nel 2004, sarebbe divenuto una società a parte, la DreamWorks Animation, con Katzenberg come presidente.