L’ordine del tempo arriva a Venezia 80 e a presentare il film alla stampa ci sono Liliana Cavani e parte del cast – Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport. Nel film, tratto da un romanzo di Carlo Roselli, un gruppo di amici si riunisce in una villa sul mare, come tutte le estati, con la differenza che stavolta il mondo sta per finire entro poche ore.
“Il film in un certo senso stimola una riflessione su cosa sia il tempo, che in un certo senso ci perseguita. Il film è un’occasione per parlare del tempo in lungo e in largo. Io mi sono divertita a farlo.” – ha spiegato Cavani, che nella stessa giornata ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera
“Abbiamo girato in sequenza tutti insieme in una casa a Sabaudia” – ha spiegato Edoardo Leo in conferenza stampa – “E ci siamo fatti della.domande: cosa faremmo se fossero gli ultimi giorni che ci rimanessero da vivere? Questa riflessione abbiamo.messo dentro al film. Liliana ci ha parlato a lungo dei personaggi, tant’è che i primi giorni mi chiedevo quando avremmo iniziato a girare. Sono stata investito da un’energia nuova. Non sempre torni a casa arricchito come persona ma come professionista, ma questo film è stato un caso raro.in cui la storia di questi personaggi ti si attacca addosso.” Gli ha fatto eco Richard Sammel, che ha aggiunto: “Ho imparato molto umanamente e professionalmente, non ho ancora finito di digerire il film.”
“Per tutti noi girare questo film, è stato formativo, perché è nato un unico personaggio che era il gruppo di attori, ognuno con una propria personalità” – spiega Claudia Gerini – “Il mio personaggio è accogliente, abbraccia tutti i suoi amici. Spesso ci mettevamo a rivedere le scene, a riascoltarle. Non si percepiva la.fretta nonostante non avessimo tanto tempo. Abbiamo portato in scena una piccola questione umana. È stato bello costruire questa pluralità di persone.”
Ksenia Rappoport svela qualcosa di più personale: “Questo film mi ha aiutata a sopravvivere a quello che forse è il momento più difficile della mia vita sono grata a Liliana per avermi affidato questo ruolo di Paola che alla fine del film scopre che i suoi sentimenti sono importanti, soprattutto l’amore.”
“Ho trovato una grande sintonia con tutti gli attori, questo ha permesso di avere un clima di leggerezza e di non noia.” – conclude Cavani, la quale ha ricordato anche la sua prima volta a Venezia con un documentario: “ho mandato un documentario La donna nella resistenza mentre ero in vacanza. Per me all’epoca era una rivelazione che ci fossero ancora dei nazisti in giro, e ci sono tutt’ora.”