Per Luca Guadagnino il successo di Top Gun: Maverick è un esempio che Hollywood dovrebbe seguire producendo sequel che siano in grado di sorprendere il pubblico, anche sfruttando l’effetto nostalgia, come ha fatto la pellicola con Tom Cruise. Il sequel ha incassato più di un miliardo di dollari, superando film come The Batman e Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Luca Guadagnino ha parlato di Top Gun: Maverick nel corso di un’intervista a Deadline, definendo il sequel di Top Gun, arrivato nelle sale 36 anni dopo la pellicola originale: “Un modo molto intelligente e ragionato di fare business”. Il regista di Chiamami col tuo nome ha spiegato che la pellicola “Gioca con la nostalgia del pubblico e di come il mondo era nel 1986. Nonostante questo, tu sei al cinema per seguire il viaggio del Maverick di Tom Cruise che adesso non è più un ragazzino ma un uomo. Esistono sempre modi per creare qualcosa di sorprendente ed interessante”.
Il regista italiano ha continuato la sua riflessione sul successo di Top Gun: Maverick aggiungendo: “Bisogna realizzare sempre nuovi prototipi per entusiasmare il pubblico con qualcosa di veramente diverso. Questo è necessario per espandersi, trovare nuovi prototipi su cui investire è una forma intelligente di capitalismo”.
Il regista ha chiarito che: “Noi del cinema non lavoriamo su parametri scolpiti nella pietra, come la chimica, la fisica o la matematica. Lavoriamo con qualcosa che ha a che fare con l’inconscio e dobbiamo permettere che sia astuto. Se avessimo seguito i parametri che ci dicono cosa il pubblico vuole o non vuole non sarebbero mai stati prodotti film come Il Padrino, Quei bravi ragazzi o Mission: Impossible di Brian De Palma“.
Luca Guadagnino durante le riprese di Bones and All ha viaggiato per il Midwest degli Stati Uniti: “esiste un paese che si aggrappa in maniera disperata a quelli che sono i valori degli anni ’80. Nonostante l’arrivo di Internet, penso che l’America stia immergendosi in un nostalgico senso di sé che la rende il paese più lungimirante ma, nello stesso tempo, anche il paese più congelato, bloccato. Per questo, in un certo senso, ho visto come si viveva negli anni ‘80”, ha concluso Luca Guadagnino.